Padova, Bonetto: “C’è bisogno di un nuovo stadio. Vogliamo mantenere la categoria, mentre sul mercato…”
In un’intervista rilasciata al Gazzettino, il presidente del Padova, Roberto Bonetto ha parlato a tutto tondo circa le varie situazioni legate ai veneti. Dalla questione stadio al mercato, ecco le sue dichiarazioni: “Padova ha bisogno di un nuovo stadio, di un’arena per la musica che potrebbero coesistere. Non sono incompatibili, ne ho parlato anche con […]
In un’intervista rilasciata al Gazzettino, il presidente del Padova, Roberto Bonetto ha parlato a tutto tondo circa le varie situazioni legate ai veneti. Dalla questione stadio al mercato, ecco le sue dichiarazioni: “Padova ha bisogno di un nuovo stadio, di un’arena per la musica che potrebbero coesistere. Non sono incompatibili, ne ho parlato anche con ZED e credo si possa lavorare fianco a fianco. Abbiamo presentato il progetto di riqualificazione dell’area dell’Euganeo, Ascom ci ha dato disponibilità a lavorare all’interno del retail park. Abbiamo superato il primo step ma la strada è molto lunga. C’è progettualità e la voglia di crescere passo dopo passo. Vogliamo mantenere la categoria e far crescere questa società. Il patron biancoscudato procede sul mercato: “Galabinov? Percepisce oltre 500mila euro di stipendio. Quelle cifre non le possiamo spendere. Il nostro obiettivo è fare bella figura e mantenere la categoria, poi se a gennaio fossimo in una posizione interessante di classifica, allora si potrebbero fare certi ragionamenti, così come se malauguratamente fossimo a rischio retrocessione. A quel punto magari ci comporteremmo in modo diverso”.
Bonetto ritorna così sul tema stadio: “Sono stati gli eventi di questi anni a portarci a questo punto, approdo naturale dell’intero percorso che stiamo ancora facendo. Mi spiego meglio. Adesso è il momento giusto di crescere, di far crescere la società sotto tutti i punti di vista. Siamo arrivati in B, il progetto sportivo sta diventando sempre più importante e anche noi ci siamo resi conto di come serva dare una maggiore attenzione ai tifosi e alle categorie economiche della città. Ci mancava uno stadio vero, dove far sentire i nostri tifosi a casa, un posto comodo dove fargli gustare le partite, dove cantare e gioire. Dove stare vicini alla squadra. Per quanto riguarda la squadra invece è ora di avere campi di proprietà anche per l’allenamento, solo così potrà crescere anche il settore giovanile”.
Chiusura sulle ambizioni della neopromossa Padova: “Dobbiamo affrontare il campionato di B con umiltà. La A adesso è un’utopia per noi e lo dico chiaro e tondo. Certo lo spirito di partecipare e basta non è nelle mie corde, ma bisogna anche essere realisti. Magari un giorno, più avanti, arriverà il momento in cui ci troveremo a programmare la serie B in un’altra maniera, ma manca ancora tempo. Bisogna crescere ancora e si cresce attraverso strutture societarie e non”.