Palermo, Moreo: “Sono certo che stavolta la A non ci sfuggirà”
Nell’edizione odierna del Corriere dello Sport Salvatore Geraci ha intervistato Stefano Moreo, attaccante del Palermo. Ecco alcuni passaggi: «Non sono mai stato un bomber, nasco come esterno del 4-4-2., però ho giocato in tutti i ruoli e mi trovo bene come seconda punta, che si veste anche da prima e che gira dappertutto. Giulia (la […]
Nell’edizione odierna del Corriere dello Sport Salvatore Geraci ha intervistato Stefano Moreo, attaccante del Palermo. Ecco alcuni passaggi: «Non sono mai stato un bomber, nasco come esterno del 4-4-2., però ho giocato in tutti i ruoli e mi trovo bene come seconda punta, che si veste anche da prima e che gira dappertutto.
Giulia (la fidanzata, ndr) è la mia vita, senza di lei mi sentirei una nullità. Ci siamo conosciuti con uno scambio di ‘like’ e di lettere sui social e poi l’ho conosciuta a Venezia. E’ bastato uno sguardo. Sto bene con lei, e lei con me, e spero di proseguire per sempre.
Mi diverte trovarmi in tutte le zone del campo. Mi accostano a Mandzukic, ma non ho le stesse caratteristiche se non per il fatto di tornare nelle retrovie: lui sta molto più in area di rigore e gioca a livelli mondiali.
Fin da piccolo avevo un pallone fra i piedi, regalo del nonno, non era però una fissazione. Il sogno da bambino? Champions e Mondiali.
Con la scuola ero bisticciato per mancanza di volontà, trovandomi a mio agio in cucina avrei potuto fare lo chef. E chissà che un giorno… La mia specialità? I risotti: alla milanese, essendo nato a Milano, altrimenti radicchio e taleggio, oppure con salsiccia e radicchio. Mi piace inventare.
Interista come il nonno. Ma appena messo piede nelle giovanili del Milan, conosciuto Kakà non ho avuto dubbi su chi fosse il mio campione. Guardavo solo lui e sono diventato rossonero.
Non mi piace stare fuori, ma non sono di quelli che si buttano giù e che mollano. Stellone deve vedermi al massimo anche in allenamento. Poi è un tecnico più che preparato, non dimentica nessuno, utilizza diversi moduli, è il comandante ma anche il nostro amico.
Tedino mi ha voluto e gliene sono grato, è successo tutto in un attimo. Quando il mio procuratore mi informò del Palermo, ero già in aereo. Come perdere un’occasione del genere? Da due promozioni in B con Entella e Venezia, non avevo tratto vantaggi. Questa potrebbe essere la volta buona.
Promozione? Me lo auguro. Noi ci crediamo, il nostro organico è il più forte anche se alcune volte manca un po’ di concentrazione. Pericoli? Solo noi possiamo creali, come l’anno scorso. Ma, oggi la squadra è compatta, abbiamo stretto un patto fra di noi, nessuno deve sbagliare. Una volta promossi, voglio preparare il ritiro e sentirmi un calciatore di quella A che inseguo da bambino».