1 Dicembre 2018

ESCLUSIVA PSB – Dellafiore: “Il Padova se la giocherà fino alla fine. Sono pronto a tornare in campo”

Una carriera che l’ha visto indossare casacche gloriose, con le quali si è tolto soddisfazioni come l’esordio in Champions League oppure le oltre duecento cinquanta presenze tra Serie A e Serie B. Paolo Hernán Dellafiore ha dovuto però lottare con diversi problemi fisici, l’ultimo dei quali ha sancito la fine anticipata della passata stagione, dove ha […]

Una carriera che l’ha visto indossare casacche gloriose, con le quali si è tolto soddisfazioni come l’esordio in Champions League oppure le oltre duecento cinquanta presenze tra Serie A e Serie B. Paolo Hernán Dellafiore ha dovuto però lottare con diversi problemi fisici, l’ultimo dei quali ha sancito la fine anticipata della passata stagione, dove ha difeso, da gennaio, la maglia del Perugia. Il difensore classe ’85, attualmente svincolato, è pronto però a tornare in campo, come ha confidato nel corso dell’intervista rilasciata in esclusiva ai nostri microfoni.

La scorsa stagione è stata quella del rientro dal grave infortunio al legamento crociato anteriore, con il Perugia che, nel mercato invernale, ti permette di tornare a calcare il rettangolo verde. Le cose sembrano andare bene, trovi una discreta continuità ma arriva un nuovo guaio fisico. Quali sono stati i pensieri che ti hanno occupato la mente in quelle settimane?

“Sicuramente c’erano rabbia, rammarico e sconforto. Prima di approdare a Perugia, ero reduce da uno stop di 6 mesi per un brutto infortunio, quindi con un nuovo stop la prospettiva era quella che potesse ripetersi la stessa situazione dell’anno prima, perdendo la possibilità di restare in forza agli umbri oppure accettare una nuova avventura nella sessione estiva di calciomercato. Il morale quindi non era al massimo, alla fine è andata così, adesso sono in attesa di novità”.

È lecito chiederti quali sono, adesso, le tue condizioni fisiche.

“Sto bene, è da fine settembre che ho recuperato completamente. Non c’è stato interessamento del menisco o altro, quindi tutto sommato il recupero è stato meno faticoso rispetto all’anno prima. Mi sto allenando con la Primavera del Padova, perché conosco il Responsabile del settore giovanile Simonini e il tecnico Centurioni, che mi stanno dando la possibilità di mantenermi in forma in vista di prossime chiamate senza dimenticare la sessione di calciomercato invernale”.

La tua ex squadra, il Perugia per l’appunto, sta vivendo una stagione fatta di continui saliscendi: tra settembre e ottobre solo due vittorie, poi tre successi consecutivi prima del KO contro il Benevento. Che prospettive dai agli umbri?

“Penso che le difficoltà iniziali siano state fisiologiche, perché la società ha voluto cambiare quasi tutta la squadra, difatti sono in pochi ad essere rimasti, come Bianco, Mustacchio, Leali e Kouan. Quando rivoluzioni l’organico serve del tempo per fare in modo che i nuovi arrivati si conoscano e si abituino a giocare insieme. Ultimamente gli umbri stanno facendo bene, hanno perso a Benevento a causa di un gol all’ultimo minuto ma non demeritavano, anzi. Secondo me la rosa è molto competitiva e può giocarsela per l’ingresso nei playoff oppure, perché no, per la promozione diretta”.

Altra compagine che conosci molto bene, il Palermo, con Stellone ha trovato nuova linfa vitale. In un campionato imprevedibile come la Serie B possiamo parlare di quella rosanero come squadra realmente favorita?

“Essere nelle zone alte della classifica a questo punto della stagione può essere d’aiuto sia dal punto di vista morale che sportivo. Ricordiamo, ad esempio, quanto successe alla SPAl due stagioni fa, con la squadra che si ritrovò costantemente ad essere tra il secondo e il terzo posto per poi riuscire a centrare la promozione. Se il Palermo è lì un motivo ci sarà: la squadra è molto forte, a mio avviso hanno le possibilità di poter continuare a lottare per il primato”.

Nel corso della tua carriera hai vestito la maglia del Padova, compagine che, seguendo un discorso opposto a quello fatto per il Palermo, è chiamata ad un campionato di grandi sofferenze.

“Prima di trovare il successo due giornate fa contro l’Ascoli, il Padova veniva da una serie di risultati non positivi, nonostante le prime uscite contro Hellas Verona e Venezia avessero dato delle buone sensazioni. In cadetteria una striscia di risultati negativi può trascinarti nelle zone calde della classifica e, a quel punto, può subentrare un po’ di ansia. Penso però che la squadra sia composta da calciatori di esperienza, che sanno come gestire certe situazioni. Non credo che l’organico sia qualitativamente inferiore a quello delle compagini attualmente sopra in classifica. La Serie B è questa, bisogna lottare, perché due o tre partite con o senza vittoria possono stravolgere l’economia del campionato. Sono del parere che il Padova se la giocherà fino alla fine, e mi auguro che riescano a stabilizzarsi in posizioni più tranquille”.

Chiudiamo con la più classica delle domande: ti rivedremo in campo nella seconda parte di stagione?

“La speranza c’è. Vengo da due infortuni però, così come sono riuscito a tornare a giocarmi le mie carte in Serie B nella passata stagione, ritengo di aver recuperato bene. Ho 33 anni, l’età non è più quella di un giovane, me penso di poter dare il mio contribuito anche dal punto di vista dell’esperienza. Spero quindi di trovare una società che creda in me”.

RIPRODUZIONE CONSENTITA PREVIA CITAZIONE DELLA FONTE