ESCLUSIVA PSB – Papadopulo: “Il Palermo ha diritto alla Serie A, subito dopo il Lecce. A Livorno non c’è organizzazione”
PAPADOPULO – Pensando ad un allenatore professionale e ricco di esperienza tra i maggiori campionati italiani, emerge subito il profilo di Giuseppe Papadopulo, ex allenatore di piazze importanti del nostro calcio, come Lazio, Palermo, Lecce, Bologna, Torino, Siena e Livorno, tanto per citarne alcune. Le sue squadre si sono sempre contraddistinte per la capacità di unire […]
PAPADOPULO – Pensando ad un allenatore professionale e ricco di esperienza tra i maggiori campionati italiani, emerge subito il profilo di Giuseppe Papadopulo, ex allenatore di piazze importanti del nostro calcio, come Lazio, Palermo, Lecce, Bologna, Torino, Siena e Livorno, tanto per citarne alcune. Le sue squadre si sono sempre contraddistinte per la capacità di unire qualità del gioco e concretezza, cercando di trasmettere sicurezza e autostima ai propri calciatori. Intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, Mister Papadopulo ha analizzato a 360° alcuni aspetti della Serie B che ben conosce.
Salve Mister Papadopulo, parliamo di Palermo. Quasi due settimane fa, il club rosanero è stato venduto ad una società inglese. Pensa che la cessione possa influenzare le prestazioni dei calciatori? Inoltre, dopo nove risultati utili consecutivi, come ha inciso il tecnico Stellone sull’andamento di una squadra che sembrava sbiadita?
“Per quanto riguarda la cessione, ad essere onesto si è capito ben poco ed urge il bisogno di sentire qualcosa di concreto. Tuttavia, il punto fondamentale è che il Palermo possa continuare ad offrire buone prestazioni sul campo, e di ciò ne sta dando un’ampia dimostrazione. Penso che ciò che avvenga al di fuori del terreno di gioco possa interessare ben poco i calciatori. Delusioni cocenti come la retrocessione o la mancata promozione non lasciano immuni nessuno ed è ovvio che possa scatenarsi un contraccolpo psicologico negativo sulle diverse componenti, l’abilità di Stellone è stata quella di estrarre la parte migliore e più vera di questo gruppo di calciatori”.
Continuando a parlare dei rosanero, quale rapporto aveva con il presidente Zamparini? Nella sua esperienza del 2006 c’era una squadra composta da ottimi calciatori ed ebbe modo di allenare anche in Coppa Uefa…
“Ricordo con piacere quel periodo perché il Palermo ottenne dei grandi risultati. Zamparini è un’ottima persona. Sin da subito, con lui ho instaurato un ottimo rapporto, magari anche in virtù delle prestazioni convincenti sul campo. Quando vengo chiamato in causa per esprimere un parere sulla sua figura non posso che parlarne positivamente”.
Capitolo Lecce, altra squadra che lei ha allenato. Pensa che i giallorossi abbiano le qualità per poter fare un campionato di vertice fino alla fine della stagione?
“Certo che sì. Dal mio punto di vista, dopo il Palermo, il Lecce è la squadra più attrezzata per la promozione in Serie A, anche se inizialmente non era proprio così. Gli uomini di Liverani sono riusciti a prendere consapevolezza dei propri mezzi, estrapolando la propria forza anche dal campionato precedente in cui hanno svolto un ruolo di vertice. Analizzando i punti di forza dei pugliesi, si intravede subito una grande potenza offensiva, con attaccanti che sono presenti nella classifica dei cannonieri. E’ una squadra che sta usufruendo della propria qualità per proporre continuità di risultati. Inoltre, aver subito solo tre sconfitte a questo punto della stagione illustra bene i propositi di questa squadra. Se i giallorossi dovessero confermarsi, non avranno difficoltà ad adattarsi ad un campionato come la Serie A”.
Dando uno sguardo agli allenatori del campionato cadetto, riesce ad individuare un profilo che lo ha sorpreso positivamente in questa prima parte di campionato? Magari qualcuno in cui si rivede…
“In Serie B ci sono tanti allenatori che conosco perché alcuni li ho avuti anche come allievi. Penso subito a Stellone, Liverani, Grosso e Oddo, anche se spero di non dimenticare nessuno. Proprio i nomi che ho citato sono quelli che, secondo il mio parere, avranno un futuro più roseo”.
L’attuale classifica del campionato vede il Palermo comandare e usufruire delle difficoltà di squadre retrocesse come Verona, Benevento e Crotone. Chiedendole un parere sulle squadre più attrezzate, pensa che sia necessario aspettarsi delle sorprese?
“Il primo posto spetta di diritto al Palermo, mi dispiace per le altre ma potranno giocarsi solo il secondo posto. Oltre a quelle citate, non trascurerei nemmeno il Pescara, non credevo che riuscisse a confermarsi. Tuttavia, gli abruzzesi sono usciti indenni da tanti campi difficili del campionato cadetto e hanno le qualità per poter lottare per il secondo o il terzo posto, insieme a Lecce e Cittadella. Parlando di quest’ultima, non sono del tutto convinto delle loro ambizioni, in quanto non credo che la società abbia la Serie A come obiettivo principale. In queste realtà, spesso si punta sui giovani di belle speranza, facendo comunque dei campionati non inosservati”.
Se c’è una grande piazza che sta vivendo un momento di difficoltà, è lecito pensare al Livorno. Si aspettava questo momento ricco di criticità da parte dei labronici?
“Ad essere sincero no, non me lo aspettavo. Avevo tantissima fiducia in Lucarelli, un ex calciatore che poteva far fare un salto di qualità alla squadra, lavorando in un ambiente che lo ha sempre apprezzato per i suoi trascorsi sul campo. Purtroppo le difficoltà sono state molto grandi, a partire dalla società che ha peccato nell’organizzazione della squadra. Un caso emblematico è Diamanti, se un calciatore come lui deve essere il trascinatore di una squadra che lotta per salvarsi…evidentemente c’è qualcosa che non funziona. L’ultima vittoria interna contro il Foggia ha riacceso le speranze di un ambiente deluso, ma ovviamente servirà continuità di risultato. Livorno è una grande piazza che merita di più”.
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