7 Marzo 2020

Cremonese, Parigini: “Il Torino mi ha fatto piangere. Qui posso giocare con continuità”

PARIGINI CREMONESE – Mesi difficili quelli vissuti da Vittorio Parigini. L’attaccante della Cremonese, in prestito dal Genoa, ha raccontato il triste epilogo della sua avventura con il Torino nel corso di un’interessante intervista rilasciata ai microfoni di Tuttosport: “Il Torino? Ricordo la prima dall’inizio, a Bergamo contro l’Atalanta (26 settembre 2019, ndr): non ho dormito […]

PARIGINI CREMONESE – Mesi difficili quelli vissuti da Vittorio Parigini. L’attaccante della Cremonese, in prestito dal Genoa, ha raccontato il triste epilogo della sua avventura con il Torino nel corso di un’interessante intervista rilasciata ai microfoni di Tuttosport: “Il Torino? Ricordo la prima dall’inizio, a Bergamo contro l’Atalanta (26 settembre 2019, ndr): non ho dormito per alcune notti, dopo quella gara. Non voglio essere polemico, ma soltanto sincero. Mazzarri con me è sempre stato chiaro: mi ha detto che non avrei giocato, né mi sarei allenato con la squadra. Questo perché ho rifiutato le condizioni del rinnovo che mi aveva proposto la società: due anni di contratto, quindi con scadenza 2022, ma con la prospettiva di cedermi a gennaio. Bava mi ha spiegato che non rientravo più nei piani tecnici del Torino, ma non era vero. 

Ribadisco, tutto è scaturito dalla scelta di non rinnovare. Sono stati sei mesi molto difficili: tornavo a casa e piangevo dopo che i compagni lavoravano in un campo, e io da solo in un altro. Mi sono aggrappato a mamma Rosa e a papà Claudio, nonché a Sofia, la mia fidanzata, e al mio agente Beppe Galli. Anche con i compagni, il rapporto è stato ed è tuttora molto buono: Baselli, Lollo De Silvestri, Sirigu, Edera e Zaza sono amici con i quali mi sento spesso. 

Ricordo come fosse adesso il viaggio da Torino a Genova. Mi sono passati per la mente tutti i momenti belli e brutti trascorsi in granata. E mi sono profondamente commosso. Torino è stata a lungo casa mia, andarmene è stato un dolore forte. Purtroppo le cose si erano già complicate lo scorso aprile, quando dopo nemmeno venti minuti da che ero in campo contro il Milan sono dovuto uscire per un infortunio: un guaio al muscolo addominale sinistro, la cosiddetta sporternia. Ho terminato la stagione, poi mi sono operato guarendo pure con largo anticipo. 

Mi aspettavo di vivere una nuova annata da risorsa importante, ma con l’addio di Petrachi, e poi con l’acquisto di Verdi il quadro è iniziato a cambiare. Io però stavo bene, dalla trasferta di Wolverhampton in avanti avrei potuto giocare. E invece, come vi ho spiegato, il no alla proposta di rinnovo mi ha tolto dai giochi. Per questo avevo scelto di scrivere quel post: “Mi fanno passare da infortunato, ma è da agosto che sto bene!”. Altro che divertirmi in giro, ho passato sei mesi terribili, ci sono uscito di testa. È successo un po’ di tutto: qualcuno voleva andare via, e tra questi di sicuro Nkoulou.

Longo? È il profilo giusto. Manca di esperienza, ma è come il giovane calciatore che, lanciato in prima squadra, si prende subito una maglia da titolare. Credo fermamente possa salvare il Toro e penso che meriterebbe fiducia anche per il futuro. La situazione è complessa, nel gruppo c’è paura, ma Longo è preparato e la rosa più che attrezzata per centrare l’obiettivo. Il Genoa? E qui ecco che arriva la lacrima di gioia. Ho scelto di trasferirmi a metà campionato e non a fine stagione perché sarei stato inattivo altri sei mesi. E invece con il mio agente e il Genoa abbiamo ritenuto utile accettare la richiesta di prestito della Cremonese. A Cremona posso giocare con continuità, per poi rientrare al Genoa nelle condizioni giuste per affrontare il ritiro estivo.

Il Toro è stato costruito per l’Europa, la Cremonese per tentare la scalata verso la A. E invece adesso ci troviamo a lottare per tenere la categoria: sia noi, che… “noi” ci salveremo, in definitiva. Cremona zona gialla per il Coronavirus? C’è tanto allarme e ben poca gente in giro. Personalmente adotto le cautele suggerite dalla società ed evito i posti particolarmente affollati. Rasserenato dal fatto di condurre una vita sana“.