Pellissier a PSB: “Il Chievo non molla mai. Paloschi? Vive per il gol”
PELLISSIER CHIEVO – Bandiera del Chievo Verona e icona degli ultimi vent’anni del calcio italiano, Sergio Pellissier è stato nostro ospite nel corso della puntata di “B-Analizziamo” andata in onda ieri: “È una stagione un po’ complicata, non c’è la squadra che sta distruggendo il campionato come l’anno scorso. Il Chievo era arrivato al secondo […]
PELLISSIER CHIEVO – Bandiera del Chievo Verona e icona degli ultimi vent’anni del calcio italiano, Sergio Pellissier è stato nostro ospite nel corso della puntata di “B-Analizziamo” andata in onda ieri: “È una stagione un po’ complicata, non c’è la squadra che sta distruggendo il campionato come l’anno scorso. Il Chievo era arrivato al secondo posto ma sono bastate due sconfitte per rientrare nel gruppone, questo vuol dire che c’è un equilibrio bello da vedere, perché tante squadre possono giocarsi la promozione in Serie A. Detto ciò, resta un campionato particolare ed è difficile pronosticare una compagine in ottica massima serie, magari eccezion fatta per l’Empoli, che sembra essere in grado di arrivare al primo posto. Non esistono partite prevedibili, tanti risultati che sembravano scontati sono stati poi ribaltati. Questo è il bello del calcio“.
PELLISSIER ANALIZZA IL CHIEVO
“Il Chievo, in un primo periodo, ha forse beneficiato di un andamento positivo delle cose, che giravano a favore. Ad ogni modo, la squadra non ha mai mollato, anche in situazioni di 2-0 è riuscita a rimontare e, aggiungo, in rosa c’è un portiere che è bravissimo e che può ancora migliorare, oltre a diversi calciatori di qualità in grado risolvere le situazioni più complicate, anche negli ultimi minuti. Aglietti è stato bravo a conferire un certo atteggiamento, contraddistinto da cattiveria agonistica, dato che i gialloblu non smettono di lottare. Le sconfitte non sono mai state nette, anzi, la figura è sempre stata positiva. L’organico è competitivo e lotterà fino alla fine, ma ci sono tante squadre alla pari ergo, come dicevo prima, è e sarà un campionato complicato. Nulla è sicuro, bisognerà combattere fino alla fine“.
PALOSCHI E NON SOLO: IL PENSIERO DI PELLISSIER
“Paloschi? È un attaccante di qualità e quantità, gli piace fare gol, vive per quello, prima o poi un’occasione la butta dentro. È un centravanti vero, starebbe solo in aria se fosse per lui. Il fatto di non aver giocato per tanto tempo può far perdere fiuto del gol, ma credo che a lui basti esclusivamente scendere in campo, poi la rete la fa. È un attaccante vecchio stampo, alla Inzaghi.
I calciatori che hanno deciso di rilanciarsi in B (come Balotelli, Boateng e Menez, ndr)? Sono cresciuto in un’epoca in cui questa era la normalità: a una certa età si scendeva in B e poi in C, ed era da questi elementi che imparavi a giocare a calcio, cosa che adesso non puoi fare con quelli della tua età appena usciti dalla Primavera. È difficile, un giovane ha bisogno di ascoltare quelli che hanno più esperienza per crescere e apprendere, altrimenti gli errori commessi resteranno sempre gli stessi, ed è per questo che la Serie C è diventata così brutta: non c’è qualità né tattica. Cambiando alcune regole e tornando al vecchio stampo, potremmo tornare a godere di giovani bravi, perché ci sono ma bisogna permettergli di fare un certo tipo di percorso“.