I 4️⃣ perché di PSB: da super Cheddira al Perugia di Castori, dalla rivincita di Caserta a Di Chiara
CHEDDIRA PERUGIA CASTORI CASERTA DI CHIARA – Il campionato di Serie B anche in questa quarta giornata di campionato ha regalato tante emozioni, visto i tanti club di spessore presenti. Come sempre non sono mancati spunti riflessione per laa nostra Redazione, che ha deciso di individuare al termine di ogni turno 4 temi su cui porsi e […]
CHEDDIRA PERUGIA CASTORI CASERTA DI CHIARA – Il campionato di Serie B anche in questa quarta giornata di campionato ha regalato tante emozioni, visto i tanti club di spessore presenti. Come sempre non sono mancati spunti riflessione per laa nostra Redazione, che ha deciso di individuare al termine di ogni turno 4 temi su cui porsi e porre domande e attorno ai quali sviluppare un’analisi con un relativo punto di vista.
Perché si sottovaluta Gianluca Di Chiara?
La Reggina di Filippo Inzaghi, capolista con 9 punti conquistati in 4 giornate di Serie B, si presenta come un’orchestra polifonica. Tanti gol realizzati da diversi calciatori, una difesa difficilmente superabile e un gioco piacevole e mai prevedibile. Con questa base e individualità di spicco quali Jeremy Menez o l’astro nascente Giovanni Fabbian, in pochi notano il lavoro di Gianluca Di Chiara. Miglior calciatore dell’ultimo biennio amaranto per distacco, il terzino sinistro è stato acquistato a titolo definitivo dal Perugia dalla nuova proprietà. La società si è garantita un senatore in grado di compattare uno spogliatoio rifondato. Ciò che frequentemente si omette, tuttavia, è che Di Chiara non è solo personalità ed esperienza, ma il più qualitativo e costante nel suo ruolo nel campionato cadetto. Si è presentato alla terza giornata con due assist contro il Südtirol, ha sciorinato una prova autoritaria nel 3-0 contro il malcapitato Palermo. Ormai non si tratta solo di un laterale di spinta, ma di un vero regista offensivo. Non è solo in grado di fornire assist invitanti ai compagni, ma anche di pensare e indirizzare il gioco della squadra. Con lui titolare, la formazione calabrese ha innestato una marcia in più.
Emanuele Garbato
Perché il Perugia di Castori fatica a macinare gioco e risultati?
Ultimo posto (appena un punto raccolto), peggior attacco e seconda peggior difesa (a pari merito con Palermo e Ternana, mentre solo Pisa e Südtirol hanno incassato più reti, ben 9). Il nuovo ciclo del Perugia targato Fabrizio Castori non è partito come tutti si aspettavano, complice la storia di un allenatore certamente importante per la Serie B e il desiderio di cavalcare l’onda di positività che ha accompagnato la passata stagione del Grifo. Cosa non sta funzionando? La motivazione, come sempre accade nei periodi di difficoltà di una squadra, fatica a essere trovata con una signora risposta. Le ragioni sono molteplici, e partono da prestazioni confusionarie, poco qualitative, per meglio dire mediocri. Il calcio rock ‘n roll auspicato e immaginato dall’allenatore si è al momento passato come scialba musica leggera, incapace di catturare l’animo dei calciatori e dei tifosi. Il Perugia fatica a creare, non incide in termini di pericolosità e non ha ancora trovato la quadratura del cerchio nemmeno per quanto concerne la fase difensiva, cavallo di battaglia del credo tattico di Castori. Affanno palesato anche dai dati: quella umbra, finora, è la squadra più ammonita della Serie B (assieme a Parma e SPAL) e la seconda più espulsa (due cartellini rossi, peggio solo il Palermo, già a quota tre). Non finisce qui: il Perugia è terzo per falli commessi, secondo per occasioni in cui un proprio calciatore è stato colto in fuorigioco, quintultimo per tiri in porta. C’è ancora (tanto) lavoro da fare.
Francesco Fedele
Perché la Serie B sta esaltando le qualità di Cheddira?
L’attaccante in queste prime uscite sta sorprendendo tutti con gol e grandi prestazioni, facendo sicuramente meglio rispetto alla passata stagione in Serie C. Le reti sono 8 totali: 5 in Coppa Italia (2 al Padova nel preliminare, 3 al Verona al 1° turno), 3 in campionato per tre partite di fila (nell’1-1 col Palermo, nel 3-1 al Perugia e sabato scorso nel 2-2 con la SPAL). Un bottino niente male, considerando che nella passata stagione con i pugliesi si è fermato a 7 gol. In Serie B il classe ‘98 si sta esaltando ed il campionato cadetto probabilmente ha le caratteristiche giuste che esaltano le qualità del giocatore di origini marocchine ma nato a Loreto nelle Marche. Più spazi e più opportunità per Cheddira in quest’inizio stagione, rispetto alle avventure nei campionati scorsi e, soprattutto, quella passata in Serie C. In quanto il Bari era in quasi tutti i campi la squadra favorita, dunque di conseguenza le formazioni avversarie spesso e volentieri si chiudevano dietro, non lasciando troppo spazio negli ultimi metri al giocatore.
Francesco Gala
Perché Fabio Caserta è stato messo in dubbio?
La vittoria ottenuta sul campo del Venezia ha regalato al Benevento il secondo successo di fila ed il terzo risultato utile consecutive. Il ruolino è stato registrato contro tre squadre con ambizioni da A come Genoa, Frosinone ed appunto lagunari. Perché, dunque, Fabio Caserta è stato messo in dubbio? Il quesito sorge spontaneo. Dopo la sconfitta casalinga col Cosenza ed il pareggio a reti bianche del Ferraris, l’avventura del tecnico sulla panchina del Benevento sembrava giunta al termine: ma perché? L’ex Perugia sta registrando il suo Benevento su una nuova mentalità e con un nuovo modulo, figlio di una Serie B che richiede massimo equilibrio. La pazienza, componente che in Italia tende a scarseggiare, stava per esaurirsi senza, nell’opinione di chi scrive, un valido e reale motivo. Il Benevento di Caserta è una squadra forte, costruite per avere ambizioni e che l’allenatore sta modellando. Il campo è l’unico giudice ma, almeno, che lo diventi dopo un numero di gare e di fattori valutabili, non dopo una sconfitta ed un pareggio a metà agosto.
Alessio D’Errico