11 Aprile 2019

Pescara, Pillon: “Noto tensione nell’ambiente, dobbiamo reagire. Sulla mia situazione…”

PILLON PESCARA – Manca poco alla sfida tra Pescara e Perugia. Bepi Pillon, tecnico degli abruzzesi, è intervenuto quest’oggi in conferenza stampa. Ecco quanto raccolto da PescaraSport24.it: “Brugman è convocato, vedremo se ce la farà. Gravillon ha una distorsione alla caviglia, anche Kanoutè ha problemi. Crecco è Memushaj sono recuperati, out ci sono anche Del […]

PILLON PESCARA – Manca poco alla sfida tra Pescara e Perugia. Bepi Pillon, tecnico degli abruzzesi, è intervenuto quest’oggi in conferenza stampa. Ecco quanto raccolto da PescaraSport24.it: “Brugman è convocato, vedremo se ce la farà. Gravillon ha una distorsione alla caviglia, anche Kanoutè ha problemi. Crecco è Memushaj sono recuperati, out ci sono anche Del Sole e Campagnaro.

Il Perugia è una squadra brillante, che gioca un bel calcio e ha elementi interessanti. Sarà una gara difficile per entrambe, noi dovremo reagire se siamo uomini. Come stiamo fisicamente? A centrocampo siamo contati, qualcuno può calare e rendere problematica la gestione della gara. Con l’Ascoli ci sono stati alcuni episodi dubbi, dal loro rigore a un fallo su Sottili davanti al Quarto Uomo. Ma non cerchiamo alibi, potevamo fare meglio è dobbiamo guardare a cosa non abbiamo fatto bene. Nel secondo tempo ci siamo allungati, non dobbiamo essere remissivi ma aggressivi. Ho parlato con Repetto, come sempre accade.

Pensiamo al Perugia, in una gara nella quale dovremo saper soffrire e mettere in mostra le nostre qualità. Noto nell’ambiente in questo momento un po’ di tensione, a mio avviso doveva esserci lo scorso anno e non ora dove non va drammatizzato nulla. Nel mio piccolo cerco di isolarmi e mettere i giocatori nelle migliori condizioni per giocare, curando i dettagli e facendo restare i giocatori concentrati. Non ci dobbiamo nascondere dietro un dito, ma essere lucidi e dare l’anima per conquistare i playoff. E a questo obiettivo secondo me mancano 6 punti.

Certi momenti di difficoltà capitano in un campionato, cerco di risolvere i problemi e non di crearli. Panchina a rischio? Conosco perfettamente il calcio, l’allenatore è il responsabile e se le cose non vanno bene è messo in discussione. Le mie responsabilità me le prendo in pieno, ci metto la faccia e fino all’ultimo farò il massimo per il Pescara. Questo è il mio compito, non conta il singolo ma la squadra.

Perché abbiamo avuto una flessione? Non mi prendo alibi, non sono il tipo, ma un aspetto importante sono stati gli infortuni ed altre situazioni che non mi hanno permesso di alternare i giocatori. Gli infortuni di Melegoni e Kanoutè mi hanno lasciato con pochi centrocampisti, ad esempio. Sono convinto che usciremo da questa situazione, più che mai confido sui miei uomini. E non ho mai avuto la sensazione che la squadra non sia con me. Ho sempre sentito i ragazzi al mio fianco. Sembro più cupo? Sarà un sintomo di vecchiaia (ride, ndr) faccio un lavoro bello per tantissimo ma difficile per altro. Il modulo? Non ho ancora deciso, devo valutare tante cose“.