Pisa, la “minaccia” dei tifosi ed il Tweet di Abodi: ecco il punto
Sono giornate ed ore calde, caldissime in casa Pisa; ieri sera, dopo la notizia diffusasi domenica del mancato passaggio da Petroni al Gruppo Magico, un’assemblea di circa 2000 tifosi si è riunita per confrontarsi e decidere il da farsi. Sono state indetti altri due incontri: il primo, domani, dinanzi la Prefettura ed il secondo, giovedì, […]
Sono giornate ed ore calde, caldissime in casa Pisa; ieri sera, dopo la notizia diffusasi domenica del mancato passaggio da Petroni al Gruppo Magico, un’assemblea di circa 2000 tifosi si è riunita per confrontarsi e decidere il da farsi. Sono state indetti altri due incontri: il primo, domani, dinanzi la Prefettura ed il secondo, giovedì, per incontrare la squadra e lo staff tutto. Con questo comunicato la Curva Nord Maurizio Alberti ha così riassunto l’incontro “minacciando”, in caso di mancata cessione, di impedire al pullman della squadra di raggiungere lo stadio venerdì in occasione del match col Bari:
“Sono ormai troppi gli ultimatum di tutti i generi che in questi mesi la tifoseria, e l’intera città, ha dovuto subire sulla propria pelle e che non sono mai stati rispettati…. ORA BASTA, adesso è PISA a dare l’ ULTIMATUM: il primo appuntamento, per far si che la nostra voce sia riportata “il più in alto possibile”, e mercoledì alle 17:30 davanti al palazzo della Prefettura. Per giovedì l’appuntamento e’ agli allenamenti pomeridiani all’Arena Garibaldi, in modo da far sentire il nostro appoggio non solo alla squadra ma anche a tutti quei dipendenti che sono mesi che non riscuotono lo stipendio. In fine venerdì sera: se il passaggio di società non sarà avvenuto, “sarà impedito” al pullman della squadra di raggiungere lo stadio”.
In mattinata, però, non è tardata ad arrivare la risposta del Presidente Andrea Abodi che con un tweet ha condannato tali idee e proposte: ecco di seguito quanto affermato dal numero uno della Lega di B che va a chiarire una situazione contorta:
“Soluzioni e minacce non vanno d’accordo. Le prime si trovano senza bisogno delle seconde, con le quali non si costruisce nulla di buono”.