Bari, Polito: “Rinnovo? Mai avuto dubbi né problemi. Penso di aver costruito una squadra umile”
POLITO BARI – Ciro Polito, ds del Bari fresco di rinnovo, ha parlato in conferenza stampa partendo proprio dalla prosecuzione del matrimonio con i Galletti. Ecco le sue parole, riportate da tuttobari.com: “L’ho fatto con una semplice stretta di mano. Non ho mai avuto dubbi né problemi, lavorando con la stessa dedizione. Ringrazio De Laurentiis […]
POLITO BARI – Ciro Polito, ds del Bari fresco di rinnovo, ha parlato in conferenza stampa partendo proprio dalla prosecuzione del matrimonio con i Galletti. Ecco le sue parole, riportate da tuttobari.com:
“L’ho fatto con una semplice stretta di mano. Non ho mai avuto dubbi né problemi, lavorando con la stessa dedizione. Ringrazio De Laurentiis e la sua famiglia, per avermi accontentato e lasciato libertà di movimento”.
A domanda sugli obiettivi del Bari, Polito non fa proclami: “Non mi pongo obiettivi. In Serie C se costruisci una squadra per vincere comunque vai vicino. In A ci sono due campionati diversi, tra chi si salva e chi lotta per lo scudetto. In B è come se abbiamo tutti una bomba in mano e non si sa a chi esplode. Penso di aver costruito un Bari umile per cercare di fare il meglio possibile nei prossimi tre anni. L’anno scorso Crotone e Vicenza, club solidi che hanno investito, sono retrocessi. C’è equilibrio verso alto, ma anche chi ha speso milioni e milioni non è detto vada in A. I tifosi devono essere liberi di sognare quando riusciamo a creare una base importante. Abbiamo bisogno di tre anni per insidiare i grandi club”.
L’operazione Scheidler e tutte le difficoltà del caso: “Il mercato di B è diventato dispendioso. Non condivido molto il fatto che si vada sempre dietro ai nomi, anche con età avanzata. Ci sono contratti ingestibili in categoria. Scheidler era uno straniero, con un investimento sia dal cartellino che con budget nei miei canoni. Magari prendo un trentacinquenne che lo uso un anno e poi lo tolgo. Gytkjaer era infatti un usato sicuro. Con un ventiquattrenne invece cerchiamo di costruire un Bari di grande livello. Non con i nomi, ma con le idee. Ho messo davanti alla proprietà delle problematiche e insieme abbiamo deciso di fare quest’investimento. L’operazione di Scheidler era la più conveniente. Sa giocare a calcio, va in profondità”.
La crescita esponenziale di Cheddira: “Mi hanno chiamato da tutta Italia per Walid. Necessitavo di un attaccante, ne ho presi due. Per avere più alternative possibili. Ufficialmente è arrivata una pre-convocazione dal Marocco. Sono venuti a vederlo a Verona, a Parma, col Palermo. Probabilmente andrà a fare le amichevoli con Cile e Paraguay. L’abbiamo preso da sconosciuto, lui con la voglia di voler arrivare ha ottenuto tutto questo. Per farlo firmare con noi quest’estate ci sono andato quattro volte a Parma”.
Su Moncini e La Mantia: “Sono gli unici attaccanti che ho trattato. Sono stato a pranzo tre ore con Moncini. Per lui sono rimasto un poco male. Mi ha detto che non volevo sbagliare la scelta, non ho veramente capito che intendeva. Forse dipende dalla piazza, ha preferito andare così da Venturato. La Mantia subito, per me attaccante fortissimo, non è venuto perché è stato nel Lecce. Ho cercato anche Colombo. Se non fosse andato in A sarebbe venuto da noi. Poi l’ha preso il Lecce”.
Polito ha spiegato li voce Zaza e Pavoletti: “Su Simone, quando sono intervenuto a Sky, era pure verità. Lo feci anche nel rispetto dei tifosi, non esisteva neanche il pensiero in quel momento. In quel modo si prendeva in giro il tifoso. Un giorno poi (un mesetto fa) il Torino me ne ha parlato. In quel momento ci ho provato. All’inizio mi ha dato un po’ di apertura, poi umilmente mi ha detto no, per la categoria non per il Bari. Ci ho ritentato l’ultimo giorno, ma mi ha detto che in B non va. E non è andato. Pavoletti ha giocato con me. L’ho sentito una decina di giorni fa, ma il Cagliari non mi ha aperto“.
Marras e gli esuberi: “Su Marras ho già speso tantissime parole negative. Non lo comprendo. Ha rifiutato pubblicamente l’Ascoli, che comprava il cartellino da noi e gli offriva un buon contratto. Io ho trovato una sistemazione a tutti, ma se poi uno non ci vuole andare non posso farci niente. Bisognerebbe intervenire sul regolamento. Mi spacco dalla mattina alla sera per loro, e non sono manco apprezzato. Do la vita per i giocatori, non mi piace quando vengo tradito. Ringrazio invece Perrotta, ha accettato di andare a Vercelli facendo un gesto importantissimo. Sono rimasto basito, lo ringrazio. Si vede qui quando hai voglia di giocare a calcio“.
Il colpo Zuzek: “Ha voluto il Bari. Era un mesetto che ci lavoravo, è un po’ diverso dagli altri. Mi piace per qualità tecniche e fuori dal campo, lì era il capitano. So giocatori che hanno bisogno di tempo. Ci sono anche differenza tra gli allenamenti lì e in Slovenia. Mi ha detto che era a pezzi. Ora sta arrivando in una condizione ottimale”.
Focus su alcuni singoli, da Ceter e Caprile: “Ceter è una scommessa. Ha una forza fisica fuori dal normale, ma è tendente a qualche problema muscolare. È un giocatore straordinario, ci ho giocato contro più volte e non l’abbiamo mai presa. Caprile sta avendo una crescita esponenziale. Bisogna lasciarlo lavorare. Ragiona con la testa di un trentenne vent’anni. Da qui si vedono i grandi giocatori. Botta? Nelle prime partite è stato un asse portante, ora forse il mister l’ha visto sottotono. Stravedo per lui, farà parte di questo Bari. Ma qui non ci sono primedonne. Tutti possono fare la panchina. D’Errico ad esempio è il migliore che si allena nell’ultimo mese. Mignani, infatti, l’ha messo in campo”.
Bellomo e Mallamo: “Non ho mai visto un amore così viscerale come quello di Bellomo. Mi ha detto di firmare a carta bianca pur di venire qui. Vive per questi colori. Forse è difficile essere profeti in patria, ma vi assicuro che è un uomo vero. Mallamo lo volevo a titolo definitivo, ma a zero euro. Eravamo arrivati che loro non lo volevano più perdere, anche perché era del loro vivaio. Lo potevo prendere solo in prestito”.
Il terzino sinistro: “Mi porto dietro scorie vecchie. Soddisfatto al 100% non lo sono, ma con una percentuale altissima sì. Abbiamo dei giocatori fuori lista, con una squadra satura negli over. Per me, prendere per prendere non ha senso. Mazzotta lo avevo messo sul mercato, perché per noi da quinto può rendere di più. Nel momento in cui non trovo un’alternativa, allora lo tengo con me. Qualora ci fosse il bisogno in qualche ruolo interverremo sugli svincolati”.
Chiosa finale sulle responsabilità: “Non ho preoccupazioni. Sappiamo di stare in un campionato difficile, le insidie sono dietro l’altro. Ogni domenica è una battaglia. Viviamo di obiettivi di squadra. A volte li raggiungi, a volte no. Sono pienamente soddisfatto, è chiaro che uno poi voglia sempre migliorarsi. Faccio un mestiere che vive di responsabilità. Come mi prendo gli applausi mi prendo i fischi”.