Pordenone, Tesser: “La coppa sarebbe la ciliegina sulla torta di questa stagione”
TESSER PORDENONE – Attilio Tesser ha parlato in vista della gara di Supercoppa contro la Juve Stabia. Ecco le sue parole, riportate da Trivenetogoal.it: “È molto bello essere qua per disputare quest’ultima partita. In palio c’è un’altra coppa, ed è un po’ la ciliegina sulla torta di questa stagione. Speriamo di aver recuperato abbastanza energie […]
TESSER PORDENONE – Attilio Tesser ha parlato in vista della gara di Supercoppa contro la Juve Stabia. Ecco le sue parole, riportate da Trivenetogoal.it:
“È molto bello essere qua per disputare quest’ultima partita. In palio c’è un’altra coppa, ed è un po’ la ciliegina sulla torta di questa stagione. Speriamo di aver recuperato abbastanza energie fisiche e nervose per giocare una buona gara, dopo i festeggiamenti delle ultime settimane. Vogliamo onorare questa fantastica stagione fino in fondo. Gli indisponibili sono Ciurria, Cotali e Cotroneo. Il resto della squadra è a disposizione, compresi Burrai e De Agostini che venivano da qualche acciacco. Davanti avremo una squadra forte, che ha vinto il campionato e a cui dobbiamo fare dei grandi complimenti, forti e sinceri. Il loro percorso è stato bellissimo, hanno perso meno partite rispetto a noi, abbiamo disputato un campionato simile. Sono una squadra con esperienza dietro e con gioventù e spensieratezza davanti, ben guidata e capace di interpretare più di un sistema di gioco. Lo 0-0 premierebbe l’Entella, quindi entrambe le squadre domani avranno bisogno di vincere. Non ci saranno tatticismi, giocheremo ad armi pari e a viso aperto: le motivazioni ci sono. Sarà una gara comunque particolare, l’ultima al Bottecchia. Dispiace non poter giocare in città il campionato di Serie B, sarà una grande emozione, soprattutto per chi ha portato sempre nel cuore i colori neroverdi: tifosi, dirigenti e giocatori. Magari in futuro faremo delle amichevoli per sentirlo ancora “vivo”, ma adesso non lo so. È un felice abbandono, forse lasciamo il Bottecchia nel momento più alto della storia del Pordenone”.