Protocollo medico, CdS titola: “Il ritiro blindato dura due settimane”
PROTOCOLLO MEDICO – La Commissione Medico Scientifica Federale ha consegnato a Gravina il protocollo per la ripresa degli allenamenti. Questo segue le linee guida della Fmsi di Casasco e si basa soprattutto sul protocollo dei medici europei dello sport. La principale novità è relativa al ritiro “blindato”: non sarà di 4 settimane ma solo di […]
PROTOCOLLO MEDICO – La Commissione Medico Scientifica Federale ha consegnato a Gravina il protocollo per la ripresa degli allenamenti. Questo segue le linee guida della Fmsi di Casasco e si basa soprattutto sul protocollo dei medici europei dello sport. La principale novità è relativa al ritiro “blindato”: non sarà di 4 settimane ma solo di 2. La speranza è che dopo la metà di maggio, la situazione del paese sia migliorata e non siano più necessarie misure “estreme”. Se si ripartirà (i medici hanno scritto che la data della ripresa dipende dal Governo) l’attenzione sarà altissima e la prima settimana le regole saranno stringenti. Tra gli accorgimenti fuori dal campo: distanziamento a tavola per pranzo e cena, assenza di camerieri e pranzo a buffet, obbligo di dormire in camere singole, obbligo di fare la doccia nelle proprie camere e non negli spogliatoi, ogni medico e fisioterapista dovrà lavorare in una propria stanza, con le protezioni necessarie.
In merito ai test, la società convocherò i giocatori 78-92 ore prima del primo allenamento, per gli accertamenti in orari scaglionati per non creare assembramenti. In base ai risultati degli esami, ci sarà la divisione dei calciatori in 3 gruppi per gli allenamenti. Nel primo andranno i positivi che hanno avuto difficoltà respiratorie, nel secondo i positivi che hanno avuto sintomi lievi, nel terzo chi non è stato toccato dal virus. Per la prima settimana niente partitelle e obbligo di sedute separate. Dalla seconda, con tutti “negativizzati”, via al lavoro al completo. La Lega vuole 4 settimane di allenamenti. Se un giocatore risulterà positivo in seguito, sarà isolato e gli altri saranno sottoposti a controlli. Obiettivo non fermare tutto il campionato. Il Governo potrà indicare almeno 1-2 strutture in ogni Regione cui le società potranno rivolgersi per tamponi e test sierologici: saranno le persone di questi laboratori a recarsi in centri sportivi o hotel per fare gli esami.
FONTE: Corriere dello Sport Stadio