10 Giugno 2019

ESCLUSIVA PSB – Pulcinelli: “Non ho comprato l’Ascoli per vivacchiare. I rammarichi della stagione…”

PULCINELLI ASCOLI ESCLUSIVA – In un solo anno vissuto nel mondo del calcio, il patron dell’Ascoli Massimo Pulcinelli ha già saputo conquistare tifosi e appassionati grazie a doti quali entusiasmo e genuinità. Oltre a essersi caratterizzato come un personaggio che mancava al campionato di Serie B, si sta rivelando un uomo dalle grandi ambizioni. Il suo desiderio […]

PULCINELLI ASCOLI ESCLUSIVA – In un solo anno vissuto nel mondo del calcio, il patron dell’Ascoli Massimo Pulcinelli ha già saputo conquistare tifosi e appassionati grazie a doti quali entusiasmo e genuinità. Oltre a essersi caratterizzato come un personaggio che mancava al campionato di Serie B, si sta rivelando un uomo dalle grandi ambizioni. Il suo desiderio di riportare la squadra marchigiana in Serie A è infatti palpabile. La Redazione di PianetaSerieB.it ha avuto l’onore di potersi confrontare a lungo con lui attraverso un’intervista esclusiva, in cui si è tracciato un bilancio della prima stagione e ci si è poi proiettati sul futuro, sia prossimo che più remoto, del club.

 

Che bilancio può stilare della prima stagione alla guida dell’Ascoli? I risultati sono stati in linea con le sue aspettative?

“Debbo ringraziare per primo Serse Cosmi, poiché con la salvezza dello scorso anno ha permesso che l’Ascoli arrivasse a noi attraverso il sig. Bellini, e soprattutto l’attuale socio e Presidentissimo Giuliano Tosti. In secundis i tifosi che mi hanno da subito coinvolto e fatto comprendere la loro passione, che ha inciso sulla mia. Considerati i tempi ristretti in cui ci siamo trovati ad operare nella costruzione della squadra e nell’affrontare ogni aspetto organizzativo credo che la nostra prima stagione vada agli archivi con la giusta soddisfazione per il lavoro fatto. Sul piano generale abbiamo ricreato un rapporto con la nostra gente e dato vita a iniziative, come la copertura della tribuna e l’apertura dello store che danno maggior lustro alla nostra società.  Sul piano sportivo il giudizio è più complesso: nel girone di andata abbiamo praticato un gioco spesso piacevole e al tempo stesso siamo stati una squadra ostica da affrontare. Il girone di ritorno ha un po’ contraddetto queste caratteristiche e indubbiamente da gennaio in poi abbiamo subito troppi gol. Il vero rammarico è legato alle tre rimonte subite da Benevento, Spezia e Cittadella nonostante il doppio vantaggio. Gestendo al meglio quei momenti avremmo agganciato il treno play-off. Appuntamento rimandato…”

Questo è stato il suo primo anno nel mondo del calcio. Che ambiente ha trovato e cosa l’ha sorpresa? Le sta piacendo?

“Ho trovato un ambiente competitivo e che viaggia veloce, cosa che è propria anche del mio modo di essere imprenditore. Non posso dire che mi abbiano sorpreso, ma certe situazioni vissute nel campionato di B a inizio stagione e anche alla sua conclusione mi fanno poi pensare che ci sia ancora parecchia strada da fare per dare ai tifosi e agli addetti ai lavori la certezza che i comportamenti virtuosi siano realmente premianti.”

Il rapporto con la piazza, invece, com’è? Cosa intende costruire, al di là del campo, con i tifosi e per i tifosi?

“Questa è una voce sicuramente positiva: con i nostri tifosi penso di essere riuscito a creare un rapporto schietto e propositivo. Cerco di non negarmi a nessuno, anche se ovviamente per me farlo è impegnativo. Insieme a tutti loro voglio costruire un futuro di grandi soddisfazioni per l’Ascoli, cercando di dare basi solide e un modo di pensare vicino al mio: cuore, entusiasmo, capacità di superare gli ostacoli che si frappongono sul nostro cammino devono sempre alla base della nostra idea di fare calcio con pensiero positivo e mentalità vincente. Uno dei miei obiettivi è quello di trasformare i tifosi ipercritici in supporter positivi che aiutino a far meglio. Questi ultimi sono, fortunatamente, una minoranza.”

Venendo al calcio giocato: è soddisfatto del gruppo che ha costruito? Crede che mister Vivarini sia riuscito a valorizzarlo?

“Abbiamo creato le basi per crescere ancora e questo mi soddisfa. Oggi abbiamo dei giocatori di nostra proprietà che rappresentano un valore, altri ne arriveranno. Vivarini ha fatto del suo meglio per valorizzare il gruppo al massimo e spesso ci è riuscito. Credo che sia davvero un ottima persona, alla quale sono anche legato affettivamente ed un ottimo professionista. Forse caratterialmente siamo un po’ diversi.”

Come intendete operare per la prossima stagione? Cambierà qualcosa anche sul mercato con Zanetti in panchina?

“Nella riunione romana in cui insieme al presidente Tosti e al socio Ciccoianni abbiamo deciso di cambiare guida tecnica, ho dato un preciso input ai direttori Tesoro e Lovato. Bisogna puntare sulla qualità, senza mai dimenticare un aspetto fondamentale in ogni ambito lavorativo: le motivazioni. Nei nostri giocatori voglio vedere freschezza fisica e mentale e soprattutto tanta voglia di arrivare. Devono capire che l’Ascoli per loro oggi, in questo preciso momento, è un’occasione irripetibile e se assimileranno questo concetto otterranno grandi risultati come squadra e come individui. In Zanetti ho trovato un tecnico entusiasta di sposare questa filosofia: è stato con lui amore a prima vista, sono convinto che farà bene… speriamo benissimo.”

Quali sono gli obiettivi per il prossimo anno e quali i traguardi che puntate a raggiungere in un lasso di tempo maggiore?

Non ho acquistato l’Ascoli per vivacchiare, credo che questo si sia ampiamente intuito. Che l’attuale società sia ambiziosa è un fatto evidente. Ritengo corretto parlare di play-off, questo è l’obiettivo che ci siamo prefissati. Non posso nascondere che fosse un obiettivo possibile anche lo scorso anno, ma è andata come sappiamo già. Come sempre nel calcio ci sono mille varianti e mille fatti che possono incidere positivamente o meno. Sono certo che partiamo da ottime basi, con una rosa molto competitiva che lo scorso anno non ha mai perso con le quattro finaliste dei playoff: vorrà pur dire qualcosa?”

In chiusura, vorrei chiederle qual è stato per lei il momento più bello di questa prima stagione di Serie B da patron e perché.

“Di momenti belli ce ne sono stati molti molti , dalla prima vittoria il 15 settembre con il Lecce alle due vittorie consecutive con Verona e Benevento. In quel momento ho pensato davvero che si potesse aspirare ai playoff, ma forse non ci abbiamo creduto tutti…”

 

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