16 Settembre 2016

Reti inviolate tra Carpi e Frosinone, al Braglia vince la noia

Terreno di gioco da dimenticare, azioni importanti contate sulle dita di una mano, pareggio che alla fine può dirsi giusto. Non è stata di certo una partita da ricordare quella andata in scena al Braglia tra i padroni di casa del Carpi e il Frosinone, due compagini tornate in cadetteria dopo aver militato in Serie […]

Terreno di gioco da dimenticare, azioni importanti contate sulle dita di una mano, pareggio che alla fine può dirsi giusto. Non è stata di certo una partita da ricordare quella andata in scena al Braglia tra i padroni di casa del Carpi e il Frosinone, due compagini tornate in cadetteria dopo aver militato in Serie A nella scorsa stagione. Partono bene i ragazzi di Castori, che al 10′ va vicinissimo al gol, con la traversa che nega la gioia a Di Gaudio dopo un’ottima azione personale. Può sembrare l’inizio dello spettacolo, ma in tutta la prima frazione di gioco un colpo di testa di Poli, palla che termina fuori di poco, e ben due cambi nel giro di due minuti sempre per i padroni di casa, con Letizia e lo stesso Poli costretti ad abbandonare il rettangolo verde a causa di guai muscolari. Nella ripresa è Dionisi a far paura nei primissimi minuti, che va vicino allo 0-1 con un ottimo anticipo sul proprio marcatore su cross di Matteo Ciofani. Poi non succede praticamente più nulla: ci prova Blanchard di testa, tentativo emulato dall’avversario De Marchi addirittura sul finire del match, all’85’. Al triplice fischio il tabellone dice Carpi-Frosinone 0 a 0. Risultato giusto per quanto (di poco) visto quest’oggi, con le squadre che salgono rispettivamente a 5 e 7 punti in classifica.

TABELLINO

Carpi – Colombi; Struna, Blanchard, Gagliolo, Poli; Pasciuti, Lollo, Bianco, Di Gaudio; Catellani, Lasagna.

Frosinone – Bardi; M.Ciofani, Pryyma, Ariaudo, Crivello; Paganini, Sammarco, Gori, Soddimo; D.Ciofani, Dionisi.

Arbitro: Manganiello di Pinerolo, assistenti Gori di Arezzo e Baccini di Conegliano

Ammoniti: M.Ciofani, Crivello, Blanchard