21 Giugno 2017

Rewind-Spezia: la stagione della consacrazione, si rivela alla fine fallimentare!

Di certo, lo Spezia, non può essere incolpato di discontinuità. Sono ormai passati cinque anni dal ritorno in Serie B. A parte il primo anno (stagione 2012/2013, conclusasi con un dignitosissimo tredicesimo posto per una neo-promossa) gli Aquilotti, nei successivi quattro anni, hanno sempre centrato l’obiettivo playoff. Con un quinto, un settimo e due ottavi posti ottenuti, i […]

Di certo, lo Spezia, non può essere incolpato di discontinuità. Sono ormai passati cinque anni dal ritorno in Serie B. A parte il primo anno (stagione 2012/2013, conclusasi con un dignitosissimo tredicesimo posto per una neo-promossa) gli Aquilotti, nei successivi quattro anni, hanno sempre centrato l’obiettivo playoff. Con un quinto, un settimo e due ottavi posti ottenuti, i liguri, hanno dato continua dimostrazione di crescita del progetto. Progetto ambizioso, rivolto a portare lo Spezia in Serie A. Serie A che i tifosi spezzini già da qualche anno vedono da vicino ma che non riescono a toccare con mano. In queste quattro edizioni dei playoff, lo Spezia, non è mai riuscita nemmeno a giocare una finale. Il risultato massimo raggiunto è stata la semifinale dell’anno scorso.

Proprio dalla scorsa stagione erano arrivati segnali che sembravano quasi inequivocabili: lo Spezia è pronto a fare il salto di qualità! Questo era il pensiero di molti, la scorsa estate, parlando della squadra ligure. Non solo per il raggiungimento della semifinale dei playoff, non solo per l’ottima Coppa Italia disputata (eliminata ai quarti di finale dalla sorprendente Alessandria) e non solo perché lo Spezia è la squadra più continua del campionato cadetto degli ultimi quattro anni; ma anche perché lo Spezia è forte, ha un organico completo e consolidato con un allenatore bravo ed esperto. Insomma ci si aspettava uno Spezia pronto a dar battaglia alle super favorite alla promozione diretta. I presupposti c’erano tutti.

Ci si aspettava uno Spezia che sarebbe quantomeno entrato di diritto nelle zone playoff. Invece, gli Aquilotti, hanno condotto una stagione mediocre, discontinua a dispetto delle aspettative. Di Carlo non è mai seriamente riuscito a trovare la quadratura giusta. Spezia che ha alternato grandi risultati a débâcle altrettanto sorprendenti. Alla fine lo Spezia però è comunque riuscito ad agguantare i playoff con un risicatissimo ottavo posto. Più per demerito delle dirette concorrenti che per meriti propri.

Il sogno Serie A però quest’anno, non ha nemmeno fatto in tempo a scaldare i cuori dei tifosi che già era finito. E’ bastata una sola partita. Forse con l’avversaria peggiore che potesse capitare, il Benevento. Uno Spezia, anche sfortunato per delle decisioni arbitrali, non è riuscito a sorprendere i lanciatissimi campani che, da quella partita, hanno cominciato ufficialmente il cammino che lo scorso 8 giugno li ha portati per la prima volta in Serie a. Probabilmente, anche se avesse vinto a Benevento, lo Spezia difficilmente sarebbe arrivato in A. Le motivazioni e le energie sembravano inferiori alle altre pretendenti. Forse, i ragazzi di Di Carlo, in cuor loro, non credevano davvero di poter centrare la promozione. Forse c’era troppa delusione per un campionato che doveva essere quello della consacrazione e che, invece, si è rivelato quello della fine di un ciclo. Da sottolineare comunque un’altra buona coppa Italia disputata dallo Spezia. Arrivato fino agli ottavi di finale dopo aver eliminato il Palermo, lo Spezia è stato eliminato dal “gigante” Napoli.

Quello che comincerà, per gli Aquilotti, sarà l’anno zero. Punto e a capo. Saranno tante le partenze e, di conseguenza, anche i nuovi arrivi. Si riparte dall’accoppiata “comasca” Andrissi-Gallo che avranno l’arduo compito di ricostruire una squadra che è stanca di rimanere in purgatorio  e sogna di volare in paradiso.