Dai dubbi sulla Serie A a 18 squadre al piano di riforma di Serie B e C: le ultime in vista del Consiglio Federale
RIFORMA CAMPIONATI SERIE B – Il calcio italiano si appresta finalmente ad attuare un importante piano di riforma dei principali tornei nazionali, con i vertici del pallone tricolore che si stanno muovendo per cercare di capire come questo percorso possa iniziare, progredire e concludere in maniera ottimale. Due le parole chiave fissate dal presidente della […]
RIFORMA CAMPIONATI SERIE B – Il calcio italiano si appresta finalmente ad attuare un importante piano di riforma dei principali tornei nazionali, con i vertici del pallone tricolore che si stanno muovendo per cercare di capire come questo percorso possa iniziare, progredire e concludere in maniera ottimale.
Due le parole chiave fissate dal presidente della FIGC, Gabriele Gravina, nell’incontro con i rappresentanti delle principali leghe calcistiche nazionali svoltosi ieri, come riporta La Gazzetta dello Sport: sostenibilità e stabilità nell’ottica di un piano di crescita basato su organizzazione e e gestione, con lo scopo di far crescere il valore dei tornei nazionali. Non una mera questione numerica, quindi, tanto che, ad oggi, non appare affatto scontato che la Federazione prosegua sull’iniziale format a 18 squadre per la Serie A. Questo perché l’idea è che non siano due compagini in più, o in meno, a fare la differenza in contesto di rivoluzione calcistica così ampio. La diffidenza di molti club, specie per i potenziali effetti negativi sul fronte ricavi che la nuova veste avrebbe, potrebbe spingere per il mantenimento della Serie A a 20 squadre modificando però i criteri necessari per prendere parte al campionato sia a livello economico che in termini di tifoseria.
E per la B e la C? Se ne saprà molto di più nella giornata di Martedì quando in Consiglio Federale Gravina renderà noto il suo programma di riforma convocando anche entro Novembre l’Assemblea Federale la quale, partendo dalla bozza del presidente, discuterà delle possibili modifiche dello Statuto necessarie per facilitare la riforma stessa. Ciò si tradurrà in interventi su promozioni e retrocessioni che, di fatto, modificano ogni anno 1/3 dei club cadetti rendendo molto difficoltosa una programmazione di più ampio respiro. Inevitabile, infine, che tali modifiche finiscano con il ripercuotersi sulla Serie C (si parla di B1 e B2 verticali e due Gironi di C).