Modena, l’AD Rivetti: “Non vogliamo fare spese folli, il nostro progetto è triennale. Su Coda…”
RIVETTI MODENA CODA – Matteo Rivetti, AD del Modena, ha raccontato a Gianlucadimarzio.com il progetto del club emiliano e ha provato a confutare l’idea che si tratti di una società spendacciona, che tanto sta circolando in questi giorni. “Continuo a leggere che il Modena ha un budget stratosferico per la campagna acquisti, che spenderà cifre folli per diversi giocatori. Su ogni […]
RIVETTI MODENA CODA – Matteo Rivetti, AD del Modena, ha raccontato a Gianlucadimarzio.com il progetto del club emiliano e ha provato a confutare l’idea che si tratti di una società spendacciona, che tanto sta circolando in questi giorni.
“Continuo a leggere che il Modena ha un budget stratosferico per la campagna acquisti, che spenderà cifre folli per diversi giocatori. Su ogni profilo interessante, c’è dietro il Modena. Va bene tutto, fa parte del gioco, però non vorrei che passasse il messaggio sbagliato. Noi siamo stati chiari sul nostro progetto: in due o tre anni vogliamo lavorare sulle strutture societarie e sulle infrastrutture, per poi provare a salire di categoria. Questo è il nostro programma, molto chiaro e delineato, in cui anche la sostenibilità economica è rilevante. Ho letto tante dichiarazioni in questi giorni, legate anche ai nostri «addetti ai lavori», ma non so davvero da dove saltino fuori.”
L’AD Rivetti spiega la filosofia del Modena sul mercato
“Così c’è il rischio che si creino delle aspettative in una piazza con cui noi vogliamo essere sempre trasparenti. Se si creano troppe aspettative, poi le cose vanno sempre male. Noi abbiamo un progetto triennale. Lo scandisco meglio, triennaleeeee. Vogliamo costruire nuove infrastrutture, il centro sportivo, sviluppare il settore giovanile, per poi provare a salire. La Serie B del prossimo anno sarà un A2, non possiamo pensare sia «l’anno buono».
Non vogliamo fare rivoluzioni: l’anno scorso abbiamo cambiato tutto, 20 giocatori, allenatore e direttore… Perciò quest’anno vogliamo mantenere lo zoccolo duro e cambiare eventualmente sei, sette o otto giocatori, cercando di creare col nostro allenatore un mix tra i giovani della squadra e i calciatori più esperti della categoria.
È vero che un approccio per Massimo Coda lo abbiamo tentato, perché ci interessa: vogliamo prendere una punta di livello, confermo, ma sicuramente non per le cifre che ho letto in giro. Anche Diaw ci piace, l’avete detto e scritto tutti. Però, poi, a riconferma di quanto detto sopra, il primo acquisto è stato… un giovane. Cittadini dall’Atalanta, un classe 2002, al prezzo di un ragazzo del 2002. Insomma, non stiamo andando a in giro a formalizzare offerte super. Vero che Modena è una piazza ricca, con un seguito importante (abbiamo avuto quasi 100mila presenze allo stadio) e perciò potremmo permetterci di fare determinati interventi sul mercato, ma ripeto: ciò che ho letto in questi giorni è stata un’esagerazione.”
Rivetti fa chiarezza sugli obiettivi del Modena
“Noi diciamo alla piazza le cose come stanno. L’anno scorso siamo arrivati a giugno e alla prima conferenza stampa abbiamo detto: «Lavoriamo per andare in Serie B». Poi siamo stati sia fortunati che bravi ad arrivarci. Quest’anno, l’obiettivo è assolutamente quello di mantenere la categoria e attenerci al progetto che ho spiegato, che ha durata di due o tre anni nelle nostre intenzioni.
Abbiamo stabilito la convenzione per lo stadio attuale, che vale più come una convenzione-ponte di un anno perché stiamo lavorando a un progetto più grande, ma ci vuole tempo per realizzarlo. Adesso cerchiamo di trovare una quadra con l’Amministrazione per poter lavorare su quel progetto. Per ora stiamo migliorando lo stadio attuale, provvedendo a stabilizzarlo per la categoria, cambiando i fari, mettendo mano agli spogliatoi, alla zona disabili, tutto quel che servirà ai canoni della B.
Abbiamo un campo in condizioni non ottimali. Per alzare il livello dobbiamo far qualcosa. Tra l’altro, prendere giovani forti e giocatori forti diventa difficile, mandandoli ad allenarsi in un terreno non adeguato. Ecco perché il nostro obiettivo primario è crescere ed evolverci pensando innanzitutto alle strutture. Il centro sportivo è fondamentale, è prioritario per noi, perché da lì parte tutto.”