ESCLUSIVA PSB – Chievo, Esposito: “Dobbiamo riportare questa società dove merita”
SALVATORE ESPOSITO CHIEVO – Diciannove anni, tanto da imparare ma altrettante virtù già dimostrate. Salvatore Esposito è entrato in uno spogliatoio, quello del Chievo Verona, dove bisogna avere la consapevolezza della realtà in cui ci si trova e le qualità per poterci stare. Detto, fatto: il centrocampista classe 2000 ha palesato mezzi tecnici e comportamentali […]
SALVATORE ESPOSITO CHIEVO – Diciannove anni, tanto da imparare ma altrettante virtù già dimostrate. Salvatore Esposito è entrato in uno spogliatoio, quello del Chievo Verona, dove bisogna avere la consapevolezza della realtà in cui ci si trova e le qualità per poterci stare. Detto, fatto: il centrocampista classe 2000 ha palesato mezzi tecnici e comportamentali non indifferenti, frutto di una carriera che, seppur breve, gli ha dato la possibilità di rimettersi spesso in gioco. Salvatore ha accettato tutto ciò con personalità e abnegazione. Oggi gioca e convince, per l’appunto, con la compagine clivense. Intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni, ecco le sue dichiarazioni.
Salvatore, cominciamo con un’ampia considerazione sul Chievo. Parliamo di una società dalla grande tradizione, elemento che, abbinato alla qualità della rosa allestita, ha comportato l’insorgere di aspettative di un certo tipo. Bisogna però notare che il gruppo è cambiato ed è stata data fiducia a diversi giovani di ottime speranze. Ecco: come si gestisce il rapporto tra ciò che l’opinione pubblica si aspetta e il tempo che è necessario dare ad una squadra definibile rinnovata?
“Grazie al buon mix di calciatori giovani ed esperti, nonostante una partenza al rallentatore, siamo in lotta per il nostro obiettivo. Posso dire che stiamo comunque rispettando le aspettative di inizio stagione, ergo le cose procedono per il verso giusto”.
Parliamo di te. Sei alla prima esperienza in Serie B e ti stai mettendo in mostra in una società che, come detto poc’anzi, ha una storia recente riferibile maggiormente alla massima serie che alla cadetteria. Quanto ti senti coinvolto in questo progetto?
“Mi sento molto coinvolto. Sto ricevendo la fiducia della società e del mister, condizione alla base di qualsiasi esperienza. Questa è una realtà prestigiosa, essere qui è un motivo di orgoglio ed è un fattore che ti spinge a dare sempre di più. Come sottolineavi, il Chievo ha un passato importante, e dobbiamo fare di tutto per riportare questa compagine dove merita”.
Ottimo assist, da buon centrocampista: Marcolini sta sfruttando le tue qualità tecniche e attitudinali sia come playmaker che come mezzala. Come vivi questo percorso di crescita?
“Il fatto che il mister abbia avuto il mio stesso ruolo è un vantaggio, perché sa benissimo cosa trasmetterti e cosa bisogna migliorare, per questo mi ritengo molto fortunato. Il fatto che mi schieri sia mediano che mezzala è una dinamica ulteriore che mi spinge a dare tutto in questo processo di miglioramento, così da apprendere cose nuove. Anche a Ravenna, nella scorsa stagione, ho giocato mezzala, non è il mio ruolo ideale ma lo faccio con molto impegno, cercando di mettere le mie qualità al servizio della squadra”.
Il 2019 è stato l’anno dove hai esordito in Serie B, oltre che con l’Under 19, 20 e 21 dell’Italia. Te la senti di tracciare un bilancio di un’annata dove, per te, le emozioni non sono mancate?
“È stato l’anno più positivo di una carriera, la mia, comunque breve. Sono molto contento perché, tra le altre cose, sono riuscito a riprendermi la Nazionale ed è arrivato anche l’esordio in Under 21, che mi ha reso davvero felice. Non mi posso dunque lamentare del 2019, spero che il 2020 ne segua le orme”.
La più classica delle conclusioni: il tuo obiettivo personale e quello della squadra.
“Sono abbastanza scaramantica, non pronuncio quella parola ma si sa cosa vuole e deve fare il Chievo. Il sottoscritto e i compagni di squadra devono riportare questa squadra dove merita di stare”.
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