9 Novembre 2018

ESCLUSIVA PSB – Sedivec: “A Stroppa serviva più tempo, Perugia piazza difficile. Ripescaggi? Un circo”

SEDIVEC RIPESCAGGI CIRCO – Per affrontare i temi proposti dall’anticipo del 12° turno di B tra Perugia e Crotone, PianetaSerieB.it ha contattato telefonicamente Jaroslav Sedivec. L’ex attaccante ceco, ormai italiano d’adozione, ha aggiunto al commento sulla stagione delle due squadre di cui ha vestito la maglia una chiosa sul caos ripescaggi. Ciao Jaro, stasera al “Curi” ci sarà la prima di Massimo Oddo alla guida […]

Sedivec

Jaroslav Sedivec, ex attaccante di Perugia e Crotone

SEDIVEC RIPESCAGGI CIRCO – Per affrontare i temi proposti dall’anticipo del 12° turno di tra Perugia Crotone, PianetaSerieB.it ha contattato telefonicamente Jaroslav Sedivec. L’ex attaccante ceco, ormai italiano d’adozione, ha aggiunto al commento sulla stagione delle due squadre di cui ha vestito la maglia una chiosa sul caos ripescaggi.

Ciao Jaro, stasera al “Curi” ci sarà la prima di Massimo Oddo alla guida dei pitagorici. Che cosa dobbiamo attenderci?

“Quando si cambia allenatore le squadre riescono sempre a mettere in campo qualcosa in più sotto l’aspetto del carattere. Mi aspetto una reazione decisa rispetto alle partite precedenti, anche perché si tratta di una rosa forte che viene dalla Serie A. I calciatori vorranno fare bene per mettersi in mostra.”

Qualche mese fa parlasti molto bene di Stroppa. Secondo te cosa gli è mancato? Si tratta di uno di quei tecnici a cui serve maggior tempo per imporre le proprie idee?

“Sinceramente non lo so, ero davvero convinto che avrebbe ottenuto bei risultati. Lo ritengo un grande mister, con una squadra meno forte come il Foggia dello scorso anno ha dimostrato tutto il suo valore. Nel calcio italiano c’è poco tempo e un allenatore spesso non riesce a esprimere subito le sue idee. Inoltre ognuno ha dei metodi diversi per ciò che concerne la preparazione fisica, mi viene in mente Gasperini. I carichi dell’Atalanta permettono alla squadra di rendere molto meglio nel girone di ritorno ed è possibile che anche Stroppa lavori secondo questi principi.”

L’ultimo quesito che volevo porti sul Crotone riguarda Budimir. Il calciatore non sta rendendo come in passato, mentre ogni volta che Simy gli subentra si sta facendo trovare pronto. Forse è tempo di staffetta? Oppure credi che i due possano convivere dal primo minuto?

“Io penso che ci siano delle logiche nelle scelte che chi non segue gli allenamenti non può comprendere. Ci sono calciatori che traggono il meglio dal loro potenziale proprio entrando dalla panchina, mentre altri che sono fondamentali da un punto di vista tattico e del lavoro sporco e quindi partono titolari. Budimir non sembra quello di qualche anno fa, ma il suo contributo è decisivo per il gioco dei calabresi e Simy costituisce un’arma letale che qualsiasi tecnico vorrebbe concedersi a partita in corso. Insieme per me può giocare chiunque, l’importante è che ci sia dietro un lavoro preciso che permette la giusta divisione di spazi e compiti.”

Passiamo ora alla squadra di casa. Nesta dopo un avvio davvero complesso sta carburando, ma non ha ancora fatto totale breccia nella piazza. A te convince?

“Al momento ci sono dissidi tra tifoseria e presidenza che complicano il suo lavoro. Ora qualche risultato sta arrivando e bisogna assolutamente continuare, perché le vittorie potrebbero riscaldare anche l’ambiente. Nesta non ha esperienza, perciò è necessario concedergli tempo: credo che un vero giudizio sulla sua abilità in panchina potremo darlo tra un paio d’anni. Quello che sicuramente può trasmettere è il suo enorme bagaglio da calciatore. Adesso, però, bisogna diventare squadra.”

Gli umbri rappresentano una delle società che di anno in anno cambia il maggior numero di calciatori in rosa. Questo quanto ha influito sulle ultime stagioni?

“Tanto, in negativo. La gente sta iniziando a infastidirsi per questo atteggiamento della dirigenza. Se ogni volta che un calciatore di proprietà emerge lo si vende e la maggior parte dei tesserati arrivano in prestito, si fatica a scorgere la costruzione di un’identità. Ripartire quasi da zero ogni anno complica tutto: per uno spogliatoio lo spirito di gruppo è fondamentale e questo non si crea in poche settimane. Conoscersi e frequentarsi per i giocatori dello stesso team è uno strumento per essere più coesi in campo.”

La rosa, a mio avviso, è al di là di ogni speculazione davvero competitiva. Gente come Cremonesi, Verre, Vido, Han e Melchiorri dove potrebbe portare il Grifo se Nesta trovasse la quadra?

“Dipende da tanti fattori: spinta del pubblico, assetto tattico ben definito, assenza di infortuni. Se tutto andasse nella giusta direzione e il mercato di gennaio non mescolasse le carte, il Perugia può giocarsela. La struttura dei play-off permette a tante squadre di lottare per la promozione e sicuramente tra queste rientra anche quella umbra. 

Un commento finale, da persona legata alle sorti del Catania, sull’argomento più caldo dell’ultima estate: la Serie B a 19 squadre…

“Cerco di seguire il minimo indispensabile, perché chi ama questo sport prova il voltastomaco di fronte a certi eventi. La sensazione è che ormai la Lega possa fare quello che vuole, decidendo arbitrariamente la composizione dei campionati. Si sono fatti fallire club e se ne sono salvati altri in maniera quantomeno discutibile. Mi dispiace molto per il Catania, ma ormai il calcio mi sembra più un circo. Penso sia chiaro: la serie cadetta a 19 non mi piace.”

 

 

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