8 Aprile 2020

Serie B, GdS: “No partite, no stipendi”. AIC e AIAC si oppongono

GDS LEGA B TAGLIO STIPENDI – La tragedia, come definita da diversi addetti ai lavori, non riguarda solo l’ambito sanitario, ma anche quello economico. La B non fa eccezioni. Difficoltà enormi per i conti delle società, rimaste senza introiti dopo lo stop del campionato. E una soluzione per aiutarli è quella del taglio degli stipendi. […]

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GDS LEGA B TAGLIO STIPENDI – La tragedia, come definita da diversi addetti ai lavori, non riguarda solo l’ambito sanitario, ma anche quello economico. La B non fa eccezioni. Difficoltà enormi per i conti delle società, rimaste senza introiti dopo lo stop del campionato. E una soluzione per aiutarli è quella del taglio degli stipendi. Come si legge sulla Gazzetta dello Sport:

“Dopo la A, anche la B sembra aver risolto, scatenando la reazione di Aic e Aiac che ribadiscono come le parti sociali non abbiano un ruolo privatistico nella gestione dei contratti. Ma davanti a questo tipo di emergenza, tutto può essere discusso. Le società, dopo l’Assemblea di Lega, tenutasi lunedì, hanno convenuto solo su una cosa: se il campionato non riparte, vorrebbero smettere di pagare gli stipendi. Quindi da marzo a giugno, sarebbero quattro mesi di risparmio. Se invece si riparte, era stata individuata nel 70% la quota da decurtare al mese. Il problema interpretativo è nato qui, sia perché alcuni presidenti hanno inteso un’altra percentuale, sia perché alcuni non vorrebbero comunque pagare marzo e aprile, visto che l’attività è stata pari a zero, o quasi. Non solo. Qualche presidente sostiene che i contratti, essendo stati stipulati prima di questo scenario, vadano rivisti anche per il futuro”.

“Così l’assemblea della B – prosegue il quotidiano – è ripresa alle 18.30 di ieri, con i 19 club (mancava il Livorno) che stavolta hanno trovato l’intesa e tracciato le linee guida da seguire. Resta la volontà di non pagare più se il campionato non riprenderà, mentre ogni club sarà libero di trattare la percentuale di taglio nel proprio ambito, alla luce di contratti che hanno una diversa ricaduta sui vari bilanci. Perché non tutti guadagnano allo stesso modo: dal milione netto di Emanuele Giaccherini del Chievo, per esempio, ai tanti ragazzi che hanno il minimo di contratto, lo scenario è vasto e i tagli non possono essere uguali per tutti. In totale si tratta di 168 milioni, tanto è il monte stipendi della B per questa stagione. E la discussione è complicata anche perché gli stipendi hanno una parte variabile legata a una serie di obiettivi: se non si torna in campo, come possono essere raggiunti? E quelli già maturati come possono essere saldati se le casse sono vuote?”

“Alla luce di tutto ciò – conclude la rosea – la Lega B ha provato a tracciare la sua strada. Il presidente Mauro Balata ha ascoltato uno per uno tutti gli interventi delle società e poco prima delle 23 è arrivato il comunicato, nel quale si è manifestata anche l’esigenza di una profonda revisione dei costi per il futuro. Per esempio si vuole chiedere alla Figc una rivisitazione del PA, ossia il rapporto ricavi/indebitamento che, per poter essere iscritti, deve essere sotto un certo limite e che adesso rischia di non poter essere rispettato. Lo stato di crisi è evidente, il rischio di saltare enorme. Ora la palla passa ad Aic e Aiac. La situazione è tragica”.