Serie B, Perinetti: “Per vincere il torneo servono giocatori di esperienza. Bisogna avere fiducia nei giovani…”
SERIE B PERINETTI ESPERIENZA GIOVANI – Giorgio Perinetti, ex direttore sportivo del Brescia, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. L’attuale ds del Siena ha commentato l’inizio di stagione di Serie B, analizzando alcune situazioni di mercato in cui si tende a preferire uno straniero rispetto a un giocatore italiano. Ecco le […]
SERIE B PERINETTI ESPERIENZA GIOVANI – Giorgio Perinetti, ex direttore sportivo del Brescia, ha rilasciato una lunga intervista a La Gazzetta dello Sport. L’attuale ds del Siena ha commentato l’inizio di stagione di Serie B, analizzando alcune situazioni di mercato in cui si tende a preferire uno straniero rispetto a un giocatore italiano.
Ecco le sue parole:
Perinetti, il 30% dei giocatori utilizzati in questa B arriva dall’estero. Dobbiamo preoccuparci? «Preoccuparci no, ma la tendenza è quella, se pensiamo che il campionato di Serie B dovrebbe servire a testare i giocatori italiani. Non riusciamo a invertire la rotta. La tendenza è dovuta al fatto che acquistare i giocatori all’estero è più facile, e che il giocatore che ha il cognome che finisce per -inho o per -vic sia ritenuto più forte a priori. Speriamo che l’esempio della Nazionale sia trascinante».
Una tendenza dovuta anche al cambiamento del modo di fare scouting? «La pandemia nell’ultimo anno e mezzo ha bloccato gli spostamenti, ma quando leggo di giocatori scelti sulla base di algoritmi resto basito. Nulla è più completo di vedere giocatori dal vivo. Gli algoritmi o il solo uso dei video possono servire in sport dove la gestualità è inferiore».
Il Parma ha preso troppi stranieri? «Non sta a me giudicare, quello che posso dire è che per vincere la B servono giocatori che conoscono la categoria. Le qualità tecniche non bastano: c’è bisogno di forza, resistenza, coraggio».
Come è possibile che i club di Serie A si siano fatti scappare un giocatore come Lucca? «E’ un caso strano, anche perché durante il settore giovanile è stato di proprietà di club di A. Il Palermo ha avuto il coraggio di lanciarlo, il Pisa di investire. Resta il concetto di fondo: bisogna avere fiducia nei giovani e far sì che scelgano il percorso migliore. Molti procuratori propongono i calciatori a club di categorie superiori soprattutto per paura di perderli».
Su Mancini del Vicenza: «E’ stato consigliato bene. Le sue qualità sono indiscusse ma intanto sta avendo la possibilità di crescere nel suo contesto».