Esclusive, presentazioni e sentenza del Tribunale: il venerdì di Serie B
SERIE B SENTENZA – Ecco le notizie più importanti sulla Serie B raccolte dalla nostra Redazione nel corso di questo venerdì 25 ottobre. DAL CAMPO ALLA CARTA STAMPATA: LE ESCLUSIVE DI PSB Un libro, quello della vita di Caio De Cenco, che vede il Brasile come ambientazione nelle prime pagine. Parliamo di un ragazzino che gioca (molto bene) a […]
SERIE B SENTENZA – Ecco le notizie più importanti sulla Serie B raccolte dalla nostra Redazione nel corso di questo venerdì 25 ottobre.
DAL CAMPO ALLA CARTA STAMPATA: LE ESCLUSIVE DI PSB
Un libro, quello della vita di Caio De Cenco, che vede il Brasile come ambientazione nelle prime pagine. Parliamo di un ragazzino che gioca (molto bene) a calcio e che, per inseguire la propria passione, decide di cambiare radicalmente vita, cultura, abitudini, in una parola: tutto. L’Italia è la tappa successiva che, a quanto pare, è diventata anche quella definitiva. È nel Belpaese che il classe ’89 ha avuto modo di fare della propria passione il proprio lavoro, la più romantica delle aspirazioni per un essere umano. Abbiamo raggiunto in esclusiva l’attaccante attualmente in forza al Pontedera, con il quale sono stati diversi i temi analizzati.
Caio, non possiamo che partire con un elogio al tuo presente, che si chiama Pontedera. Un ottimo inizio di stagione sia per te che per la squadra.
“Quando in estate mi ha contattato il direttore Giovannini sapevo che sarebbe stata la scelta giusta. La mattina della giornata in cui ho ricevuto la sua telefonata, stavo per firmare con un’altra squadra dello stesso Girone, ma appena ho sentito per l’appunto Giovannini non ho avuto dubbi. Conoscevo il tecnico e l’ambiente, dato che sono stato qui nel 2015. Sono contento della decisione presa”.
Detto del presente, analizziamo il passato: la tua è una storia che parte dal Brasile e trova i suoi capitoli più importanti in quello che è oramai definibile il tuo secondo Paese, l’Italia. Ti sei fatto apprezzare in tante piazze, dove le tue qualità professionali e umane non sono passate inosservate. Sei sicuramente cresciuto in questi anni, ma quant’è forte la componente primordiale brasiliana del tuo calcio?
“Il Brasile è la mia base, lì ho iniziato a tirare calci ad un pallone. Quello del calcio era il mondo nel quale volevo stare, e l’Italia è il Paese dove sono cresciuto e ho capito cosa significhi essere professionista, oltre ad aver acquisito conoscenze di natura tattica. In Brasile, dove non ho mai giocato nei professionisti, tutto ciò non è accaduto. Non ho percepito certe cose come invece è accaduto qui”.
Il più brasiliano dei presidenti?
“È una domanda che non ho mai ricevuto (ride, ndr). Ti dirò, qui a Pontedera ci sono elementi di Brasile. Non c’è eccessiva pressione, è una piazza dove si fa calcio con il sorriso perché si lavora con serenità, non ho mai sentito un rimprovero oppure una parola fuori posto. Non c’è l’ansia del volere tutto e subito. Ecco, qui c’è una mentalità più brasiliana rispetto ad altre parti”.
Andando nel dettaglio, ricordiamo la tua esperienza al Trapani, dove hai conosciuto la Serie B. Che periodo è stato per la tua carriera?
“Esperienza che mi è servita tantissimo. Ancora oggi sono grato a Faggiano, il direttore che mi ha portato a Trapani. Stesso dicasi per Cosmi, che mi ha fatto esordire e giocare tanto. Era una tappa della mia carriera che volevo raggiungere. Abbiamo sfiorato la Serie A. Esperienza unica, che sarà difficile ripetere e grazie alla quale sono cresciuto molto, perché è un calcio diverso rispetto alla Serie C”.
Le porte della cadetteria, per te, si sono aperte grazie ad un’ottima parentesi con il Pordenone, che ora si sta facendo apprezzare proprio in Serie B. In primis, anche in questo caso, che ricordi hai dell’esperienza con i Ramarri.
“Sono stato lì solo 6 mesi, ma ho lasciato una parte del mio cuore. La squadra era lì per un ripescaggio, nessuno credeva in noi ma abbiamo fatto subito gruppo e disputato un ottimo campionato. Il presidente è uno tosto, che ci faceva stare sul pezzo, ma i risultati alla fine sono arrivati e lui merita tutto questo. Ancora oggi li seguo e faccio il tifo per loro”.
Ti aspettavi che avrebbero ottenuto certi risultati? Parliamo di una società solida e una piazza dove si può fare calcio.
“Sì, mi aspettavo che avrebbero raggiunto la Serie B, che è stata sfiorata proprio nell’anno in cui c’ero anche io. Hanno guadagnato la promozione sul campo ma bisogna sottolineare che dietro c’è un lavoro importante e un progetto certosino, portato avanti senza fretta e con meticolosità”.
Un inizio di campionato oggettivamente deludente quello del Livorno, al momento fanalino di coda del torneo cadetto e chiamato a reagire già dal sentitissimo derby contro il Pisa, in programma domani alle 18 al “Picchi”. Del momento della compagine labronica e della marcia di avvicinamento alla sfida contro i nerazzurri ne abbiamo parlato con Alessandro Bernini, giornalista de “Il Tirreno”.
Un avvio di stagione fin qui molto complicato per il Livorno, ulteriormente incrementato dal KO di Frosinone. I numeri dicono 4 punti in otto gare e soprattutto tanti punti persi in extremis: a parte l’evidente sterilità del reparto offensivo, cosa crede non stia funzionando tra le fila della compagine labronica?
“Credo che in questo momento ci siano una serie di componenti che stiano girando male. Indubbiamente, come ricordavi tu, c’è una difficoltà di gestione degli ultimi minuti: se considerassimo la classifica guardando solo ai primi tempi, il Livorno sarebbe addirittura in piena zona playoff. Bisogna capire se tutto ciò sia dovuto ad una carenza di condizione fisica oppure ad una mancanza di lucidità e personalità nel riuscire a gestire il risultato. Il nocciolo della questione credo sia proprio questo, perchè sul piano del gioco, a mio avviso, gli amaranto in questa stagione non sono mai stati messi sotto da nessuno, eccetto forse nel secondo tempo di Frosinone.”
Domani è in programma il sentitissimo derby contro il Pisa, forse l’occasione migliore per consentire al Livorno di rialzare il morale in caso di successo. Che tipo di partita si aspetta di vedere al “Picchi” ed in che modo la squadra amaranto potrà mettere in difficoltà la solida ed organizzata compagine nerazzurra?
“Sono pienamente d’accordo quando dici che quella di domani rappresenti la partita perfetta per un drastico cambio di rotta: è un Livorno in netta difficoltà e quale miglior occasione potrebbe esserci se non quella di vincere un derby per riportare il giusto ottimismo nell’ambiente amaranto… Il calendario dà una grossa mano ai labronici sotto questo punto di vista, ma è chiaro che al contempo la sfida sia anche un vero e proprio spartiacque un pò per tutti, soprattutto per mister Breda. Per quanto concerne il campo, credo che il Livorno debba giocarsela in particolare sotto il profilo del carattere: tecnicamente i padroni di casa, secondo me, non hanno nulla in meno del Pisa, anzi. Al contempo il Pisa però in questo scorcio di campionato ha dimostrato di avere molto di più dei cugini dal punto di vista della cattiveria e delle determinazione. Gli amaranto, sotto questo profilo, dovranno quantomeno pareggiare, se non superare, la grinta dei ragazzi di D’Angelo. Se dovesse riuscire in questo, poi è chiaro che verrebbe fuori anche la qualità e, di conseguenza, il successo non sarebbe utopia.”
La dirigenza, per tenere alta la concentrazione in vista della sfida di domani, ha dichiarato che non vuole al momento parlare di un eventuale esonero di Breda. Dichiarazioni di circostanza a parte, la sensazione è però quella che per il tecnico trevigiano, il derby, rappresenti l’ultima spiaggia, concorda?
“Questo tipo di dichiarazioni sono la traduzione che la posizione di Breda sia appesa ad un filo, com’è naturale che sia dopo una serie di risultati negativi del genere. Una sconfitta nel derby, per come la vedo io, sarebbe un colpo troppo pesante da digerire per la dirigenza amaranto, la quale difficilmente avrebbe intenzione di proseguire sotto l’ala del tecnico veneto a seguito di un altro passo falso. La situazione diventerebbe insostenibile, come per qualunque allenatore nella sua posizione, anzi: conoscendo Spinelli, credo che il patron abbia dato a Breda delle chanches sicuramente maggiori di quante non ne avesse date in passato ai suoi predecessori, a testimonianza dell’immensa stima e fiducia che la società ripone in questo allenatore autore, non dimentichiamocelo, di una stagione super lo scorso anno. Per concludere, ipotizzerei che in caso di vittoria nel derby si proseguirà con Breda, in caso di pareggio si andrà avanti quantomeno fino all’impegno di martedì con il Cittadella mentre in caso di KO le strade con il mister si divideranno.”
Il percorso attuale dei toscani, appare molto simile a quello della passata stagione visto soprattutto l’andamento negativo posto in essere dal club. Quali sono le affinità e le differenze rispetto ad un anno fa? Che sensazioni filtrano nell’ambiente circa l’obiettivo salvezza?
“La cosa in comune principale la denoto senz’altro da questo inizio con il freno a mano tirato e dallo scarso bottino di punti in classifica raccolto. Per quanto riguarda le differenze, invece, ne evidenzio parecchie rispetto alla stagione 18/19. Lo scorso anno mister Breda è stato molto bravo nel trovare la giusta quadratura tecnica e tattica basandosi soprattutto sulla forza dello spogliatoio e sulla spiccata personalità di alcuni membri che lo componevano: penso a Diamanti, Valiani, Mazzoni e Dainelli i quali sono stati un punto di riferimento nei momenti in cui vi era carenza non solo di risultati, ma anche di gioco. Quest’anno, invece, il gioco fin qui c’è stato e si è visto quasi sempre ma il timore è che, viceversa, manchino figure che nei momenti di flessione riescano a spronare e guidare il resto del gruppo.”
Mancherà per squalifica Marsura, una delle poche note liete di queste prime giornate e che ha stupito tutti gli appassionati del campionato cadetto. Che idea si è fatto del ragazzo seguendolo da vicino? Quanto peserà la sua assenza?
“Marsura è stata veramente una bella scoperta. Finì sotto la lente d’ingrandimento proprio nella sfida che giocò nella passata stagione qui a Livorno con la maglia del Carpi, ed impressionò in particolare non solo per la qualità tecnica ma anche per la grande potenza che mise sulla fascia in quella gara. A Livorno ha avuto delle difficoltà all’inizio poichè era stato impiegato in una posizione non coerente con le sue caratteristiche e, non avendo spazio e libertà di svariare, non aveva reso in maniera ottimale. Nel momento in cui è stato spostato più largo, invece, ha messo in fila una serie di prestazioni eccezionali. A mio avviso, deve fare ancora un salto di qualità dal punto di vista mentale ed il cartellino rosso rimediato nel finale della rocambolesca sfida persa contro il Chievo lo testimonia. Un giocatore della sua importanza non può permettersi atteggiamenti di quel tipo che contribuiscano a mettere in difficoltà i suoi compagni anche negli impegni successivi. Concludo dicendo che comunque il ragazzo ha fatto dei notevoli progressi sotto il punto di vista della consapevolezza: noto in lui una sempre maggiore sicurezza negli ultimi 15 metri, cosa che prima non vedevo. Inizialmente ho osservato un giocatore che abbinava alla grande forza fisica anche un’ottima qualità tecnica ma che si perdeva sempre un pò nel momento in cui arrivava in zona goal. Nelle ultime partite invece si accentra, calcia e non ha paura di provarci. E’ questa la qualità che fino ad ora era sempre mancata a Marsura ma che ora stiamo scoprendo.”
ALIVISION OBBLIGATA A PAGARE: LA SENTENZA SUL TRAPANI
Come riportato dal Giornale di Sicilia, il Tribunale di Milano ha respinto il ricorso di Alivision nei confronti di FM Service Srl. La società riconducibile a Fabio Petroni, detentrice di tutte le quote del club granata, dovrà dunque versare nelle casse del precedente proprietario De Simone 13 rate da 75.000 € e un’ultima da 25.000.
NUOVO PRESIDENTE AD ASCOLI: LA CONFERENZA
Attraverso una nota sul proprio sito ufficiale, l’Ascoli ha ufficializzato Carlo Neri come nuovo presidente. Ecco quanto riportato:
“Si è riunito questa mattina l’annunciato Consiglio di Amministrazione, che ha provveduto alle nomine del nuovo Presidente, incarico affidato al Consigliere Carlo Neri, del Vice Presidente, figura ricoperta dal Consigliere Vittorio Cimin e di un nuovo membro del CdA nella persona del Dott. Massimiliano Mostacchia.
Il Presidente Neri (nella foto) si è detto entusiasta del nuovo incarico all’interno dell’Ascoli Calcio:
“Assumo onorato e con spirito di servizio questo prestigioso incarico. Incarico che, senza soluzione di continuità, garantisce il presidio, anche formale, del Club. Stella polare della mia azione sarà favorire il progetto di crescita della Società, facilitando in ogni modo la coesione e la sinergia dei vari attori e di tutti gli stakeholders impegnati nell’obiettivo comune a tutti quelli che amano questa grande, prestigiosa e storica Società. Ovvero sempre e comunque il bene dell’Ascoli Calcio. Il mio mandato, come già dichiarato nel corso del CdA, è in ogni momento a disposizione se utile a favorire ogni processo di avvicendamento che possa rafforzare il predetto progetto di crescita. Non possiedo le grandi qualità del Patron e del Presidente uscente, ma di sicuro ho una qualità che mi unisce a loro: essere una persona per bene. Ora basta con le parole. Tutti in campo per vincere in ogni stadio italiano, dando sempre, come dice il Patron, il 120 per cento. FORZA ASCOLI e basta”.