Sticchi Damiani: “Fin da bambino ho sempre tifato Lecce”
Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, ha rilasciato una lunga intervista tra le pagine del B Magazine. Queste alcune delle dichiarazioni del patron giallorosso: “Un atto d’amore perché fin da bambino ho sempre tifato Lecce, ho seguito la mia squadra del cuore nelle partite in casa e talvolta anche in trasferta, gioito e sofferto. Un […]
Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, ha rilasciato una lunga intervista tra le pagine del B Magazine. Queste alcune delle dichiarazioni del patron giallorosso: “Un atto d’amore perché fin da bambino ho sempre tifato Lecce, ho seguito la mia squadra del cuore nelle partite in casa e talvolta anche in trasferta, gioito e sofferto. Un atto di coraggio, perché un club spesso è in passivo e bisogna essere bravi a chiudere la stagione con numeri ragionevoli. Il club rischiava concretamente di sparire, i tentativi di vincere la Lega Pro e tornare in B erano falliti e la precedente proprietà era stanca di investire. Così ci siamo detti: proviamoci. Ci siamo dati delle regole: la prima è stata far bene, ma senza sperperare risorse, per un club avere i conti in ordine è fondamentale. Il Lecce ai leccesi? Si, anche noi soci eravamo convinti che la squadra della nostra terra dovesse essere amministrata e sorretta da chi abita qui, nel Salento. Sapevamo che con certe multinazionali non potevamo avere l’appeal dei grandi club, però eravamo certi che gli imprenditori, ognuno secondo le proprie possibilità, ci sarebbero stati vicini. Siamo cinque soci, tutti del territorio, ognuno di noi con risorse proprie ha provveduto a rilanciare il club, inoltre abbiamo attivato, sulla base di rapporti personali, un buon dialogo con il mondo dell’imprenditoria locale, questo ci ha aiutato nel reperire altre risorse per costruire la squadra e far funzionare il club. C’è stata parecchia sensibilità nei confronti del progetto, ma ci aspettiamo una adesione maggiore da parte delle aziende del territorio. Serie B in due anni? Il direttore sportivo Meluso ha costruito un’ottima squadra nella prima stagione, mentre per l’annata successiva, quella che ci ha portato in B, si è limitato a rinforzare un gruppo già molto forte e collaudato. La strategia si è rivelata vincente“.
L’intervento del patron di casa salentina prosegue: “Sono parecchi i salentini che si sono trasferiti in tutta Italia, molti sono al Nord e l’arrivo del Lecce è motivo di gioia, per risentirsi a casa. Pensi che a Carpi c’erano 2.500 persone a tifare per noi, mentre a Verona ne abbiamo portati 1.800. Abbiamo anche chi ci segue dall’estero: Svizzera, Germania, Austria. Squadra? Noi abbiamo parecchi calciatori di proprietà e questo lo ritengo giusto per un club come il nostro. Certo, in B i giocatori vengono prestati più volentieri, il livello della categoria è buono ed è utile per la maturazione dei giovani che dopo una o due stagioni spiccano il volo verso la A, ma noi cerchiamo di puntare sui nostri. Ho la sensazione che a breve possa esordire qualche giovane del nostro settore giovanile. Serie B a 19? Temevamo come tutti di poter scivolare in una posizione scomoda della classifica, invece la squadra sta facendo un ottimo campionato, siamo nelle prime posizioni, grazie al grande lavoro di mister Liverani e del suo staff e alla totale dedizione alla causa dei nostri calciatori. La nostra è una grande stagione, ma non esiste partita tranquilla, qui con due sconfitte cambiano gli scenari. Gol più belli? Tifo Lecce da quando ero bambino, da tifoso di gol ne ho visti tanti, ma quelli vissuti da presidente hanno tutti un sapore particolare, hanno un gusto diverso… esaltante. Vede il gol di Armellino che ci ha spinti in B, i due segnati al “Bentegodi” contro il Verona, indimenticabili. Le vittorie contro Inter e Juventus le ho vissute tifando dalla tribuna: battere 2-0 la Juventus e 1-0 l’Inter fu una grande gioia“.