11 Gennaio 2021

Lecce, Sticchi Damiani: “Cederemo gli scontenti, non abbiamo bisogno di musi lunghi”

STICCHI DAMIANI LECCE – Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, ha parlato ai microfoni de “Il Quotidiano di Puglia“. Ecco quanto ripreso da calciolecce.it: “Il calcio rischia di essere piegato da una crisi clamorosa, epocale, che non risparmia nessuno, se è vero che sono in difficoltà anche alcune delle società internazionali che sono alla guida […]

STICCHI DAMIANI LECCE – Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce, ha parlato ai microfoni de “Il Quotidiano di Puglia“. Ecco quanto ripreso da calciolecce.it: “Il calcio rischia di essere piegato da una crisi clamorosa, epocale, che non risparmia nessuno, se è vero che sono in difficoltà anche alcune delle società internazionali che sono alla guida delle “grandi” storiche del nostro campionato maggiore. Gli stadi deserti continuano a lasciare tutti senza l’anima essenziale che è la passione dei tifosi, e fanno piangere i bilanci societari. Una situazione che richiede una lettura attenta, come l’eliminazione di costi non funzionali, tanto che un po’ tutti si deve gioire prima ancora che per l’arrivo di un grande nome, per la cessione di un esubero, per la cancellazione dei costi inutili, per poter garantire la solidità societaria, il futuro della squadra del cuore.

Questa è la logica del Lecce? Certamente. In quanto al passato, il 2020 mi piace rivederlo come un importante percorso di crescita. Abbiamo potuto destinare qualcosa di importante allo stadio, al miglioramento delle strutture, guardando sempre al domani. Mi porto un rimpianto. Col senno di poi, forse avrei investito meno su qualche profilo costosissimo della squadra che ci ha dato molto poco e avrei utilizzato quelle risorse per un Centro Sportivo. La serie A ci ha portato alla ribalta del grande calcio ed averla persa all’ultima giornata per un autogol o per altri accidenti vari, brucia ancora.

Sarà un mercato difficile perché non ci sono risorse. Per un verso prevediamo l’arrivo di giocatori funzionali da subito all’obiettivo di colmare le lacune emerse, per l’altro giovani che vengono per fare un percorso per il progetto triennale, felici se intanto diventano anch’essi immediatamente determinanti come sta accadendo per Rodriguez, Listowski e Biorkengren. La data di nascita è uno strumento per capire la finalità dell’acquisto. In difesa intanto abbiamo finalmente un nuovo titolare che abbiamo preso dalla serie A con un grosso sacrificio, Dermaku, ora disponibile dopo l’infortunio e il Covid. Ci muoviamo quindi con la doppia ottica del giocatore subito “visibile” utile per andare in campo e per i giovani sui quali costruire il domani, magari in serie A. Crediamo nella nostra Primavera che già ci ha dato Maselli, Felici e che ci darà altre risorse importanti.

In partenza sono previsti quelli che non fanno parte del progetto tecnico e tutti gli scontenti. Non abbiamo bisogno di musi lunghi. Certo saranno ceduti solo sulle valutazioni economiche che la società ha fatto su di loro, numeri contenuti e molto ragionevoli che tengono conto del particolare momento di crisi. Non intendiamo tarpare le ali a nessuno, ma non scenderemo di un euro dalle cifre prestabilite. 

Questo è il campionato più duro degli ultimi dieci anni. È inutile fare nomi di favorite, ci sono almeno dieci squadre che possono puntare alla promozione diretta. In quel campionato il Lecce aveva un giocatore in più: la spensieratezza, l’entusiasmo di marciare verso la promozione. Quest’anno abbiamo la pesantezza della retrocessione. Allora si esultava di più ad ogni gol, ad ogni vittoria. Quest’anno mi è piaciuta l’esultanza del successo sul campo del Chievo. Vorrei fossero tutte così.

Come vivo la visibilità di essere presidente? La vivo a modo mio, senza cambiare di una virgola di quello che sono, il mio rapporto con la gente per me non è cambiato per nulla. Utilizzo la visibilità non in maniera autoreferenziale ma solo per far passare i messaggi che siano funzionali a consolidare il progetto Lecce, a migliorarlo e quando posso spendo una parola sul mio Salento e sulla mia meravigliosa gente“.