Serie B, ultimi giorni per pagare gli stipendi: le conseguenze in caso di inadempimento
STIPENDI SERIE B – La pandemia, come amaramente noto, ha scompaginato le dinamiche di qualsiasi settore. Il calcio non fa, ovviamente, eccezione: le difficoltà nella gestione amministrativa ed economica delle società hanno portato, lo scorso 9 novembre, al differimento del termini per il pagamento degli emolumenti (riguardanti contratti tra società professionistiche e “tesserati” con compensi […]
STIPENDI SERIE B – La pandemia, come amaramente noto, ha scompaginato le dinamiche di qualsiasi settore. Il calcio non fa, ovviamente, eccezione: le difficoltà nella gestione amministrativa ed economica delle società hanno portato, lo scorso 9 novembre, al differimento del termini per il pagamento degli emolumenti (riguardanti contratti tra società professionistiche e “tesserati” con compensi annui lordi superiori ad euro 50.000,00, dato che per i compensi annui lordi inferiori a tale importo “resta fissato al 16 dicembre 2020 il secondo termine per la dimostrazione del pagamento degli emolumenti di luglio ed agosto 2020 da parte delle società di Serie B e Serie C, ai fini dei controlli federali e delle applicazioni delle relative sanzioni, qualora non assolti nel primo termine del 16 ottobre 2020“). Questa, dunque, la decisione che fu presa dal Consiglio Federale.
Con specifico riferimento alla Serie B, il comunicato ufficializzò quanto di seguito riportato: “Il termine del 16 novembre 2020, oggi assegnato alle società di Serie B per la dimostrazione del pagamento degli emolumenti di luglio e agosto 2020 è posposto al 1° dicembre 2020, ai fini dei controlli federali e della applicazione delle relative sanzioni“. Mancano dunque pochissimi giorni alla scadenza di tale termine. Cosa accadrebbe qualora un club non rispettasse tale scadenza?
In prima istanza, per fare rapidamente (e in maniera sicuramente, e colpevolmente, approssimativa) chiarezza, le N.O.I.F. (le Norme Organizzative Interne della FIGC) all’articolo 85, precisamente alla voce Emolumenti degli “Adempimenti delle società partecipanti al Campionato di Serie B”, prevedono che le società debbano documentare alla F.I.G.C.-Co.Vi.So.C. (Commissione di Vigilanza sulle Società di Calcio Professionistiche), secondo le modalità e le procedure stabilite dalla F.I.G.C., “entro il 16 del secondo mese successivo alla chiusura del primo bimestre (1° luglio-31 agosto), l’avvenuto pagamento di tutti gli emolumenti dovuti, per detto bimestre e per quelli precedenti, ove non assolti prima, in favore dei tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo con contratti ratificati“.
Il termine recentemente posticipato dal Consiglio Federale è, dunque, quello di tale primo bimestre. Arriviamo al punto critico, così da rispondere alla domanda poco fa avanzata: il Codice di Giustizia Sportiva, all’articolo 33 (“Infrazioni relative ad emolumenti, ritenute, contributi e Fondo di fine carriera”), prevede che: “Le società di Serie B e di Serie C sono tenute al pagamento degli emolumenti dovuti in favore dei tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo, con contratti ratificati, nei termini fissati dalle disposizioni federali. In particolare:
a) il mancato pagamento del primo bimestre (1° luglio ‐ 31 agosto), e di quelli precedenti, ove non assolti prima, comporta l’applicazione, a carico della società responsabile, della sanzione di cui all’art. 8, comma 1, lett. g), a partire da almeno due punti di penalizzazione in classifica“.
Ecco la risposta: (almeno) due punti di penalizzazione in classifica in caso di inadempimento. Una misura che ogni società, ovviamente, deve e vuole evitare.