Crotone, Stroppa: “L’anno scorso fui contestato perché in testa c’era ancora la A. Su De Zerbi…”
STROPPA CROTONE DE ZERBI – L’allenatore del Crotone Giovanni Stroppa ha rilasciato un’intervista ricca di contenuti in esclusiva per La Gazzetta dello Sport. “Sono soddisfatto della mia carriera, ho giocato nel Milan più forte del mondo e affrontato la professione cercando il gioco e non il guadagno. Anche se ho avuto qualche stagione storta, soprattutto da calciatore, le mie scelte […]
STROPPA CROTONE DE ZERBI – L’allenatore del Crotone Giovanni Stroppa ha rilasciato un’intervista ricca di contenuti in esclusiva per La Gazzetta dello Sport.
“Sono soddisfatto della mia carriera, ho giocato nel Milan più forte del mondo e affrontato la professione cercando il gioco e non il guadagno. Anche se ho avuto qualche stagione storta, soprattutto da calciatore, le mie scelte sono state sempre coerenti. Ho cominciato ad allenatore perché volevo insegnare la tecnica ai ragazzini, mi si è aperto un mondo. Col senno di poi al Pescara non avrei dovuto dimettermi, ma non mi andava bene ciò che vedevo attorno all’ambiente e la decisione fa parte del mio modo di essere. Zeman e Sacchi sono stati i miei maestri, il Boemo mi ha ridato la voglia di giocare a calcio. Il 4-4-2 sacchiano l’ho proposto alla Primavera rossonera e poi al Sudtirol, quando ho scoperto il 3-5-2 non ho cambiato però i principi. Col Foggia in Serie B mi si è accesa la lampadina: potevo attaccare con più uomini e preservare ampiezza ed equilibrio tra i reparti. Per qualsiasi modulo, però, ci vogliono i giocatori adatti. De Zerbi in Puglia lasciò in eredità la mentalità propositiva che mi piace, è in Serie A perché lo merita. Ai nastri di partenza di questo campionato molti allenatori si sono presentati come propositivi, vedremo se nel girone di ritorno continueranno a privilegiare il gioco o si concentreranno sul risultato. Ci schieriamo senza trequartista, ma per il nostro modo di stare in campo le mezzali sono dei 10 a tutti gli effetti. Il mio Crotone è in crescita costante, non ha mai avuto cali fisici o nervosi e ha sempre potuto vantare predominio territoriale. A volte perdiamo però, dobbiamo imparare a portare gli episodi dalla nostra parte. Siamo il secondo miglior attacco del torneo, ma per quanto costruiamo dovremmo concretizzare ancor di più. In attacco oltre Simy abbiamo Nalini fuori da tanto, Maxi Lopez in cerca della condizione e Vido che sta recuperando. Per fortuna abbiamo trovato Messias. Anche l’anno scorso ero in un rapporto di sintonia e stima con la società, ma mi sono ritrovato contestato dall’ambiente che aveva ancora la testa alla Serie A: bisognava soltanto capire che la cadetteria è altra cosa. Quando sono tornato dopo l’esonero abbiamo resettato e la dirigenza ha dimostrato di volermi seguire. Oggi il feeling con la proprietà è immutato, avrei potuto salutare in estate ma qui c’è terreno fertile. Siamo come due fidanzati che quando fanno pace dopo aver litigato sono più innamorati di prima. C’è stima reciproca con Inzaghi, ci ho giocato a Piacenza e ci incrociavamo spesso a Milanello. Non mi sembra ancora vero che Sergio Mascheroni ci abbia lasciato, lo conoscevo da 10 anni ed è stata una tragedia devastante. Col Benevento sabato sarà una grande partita, se loro faranno uno scatto in classifica non saranno più ripresi. Penso che debba succedere qualcosa di incredibile affinché Empoli, Cremonese e Frosinone non siano in alto in graduatoria a fine anno.