22 Ottobre 2017

“Stroppa, dalla diffidenza alla differenza” – Il racconto della promozione in Serie B del Foggia

Un libro scritto da Alberto Mangano e Giovanni Vigilante e che possiamo considerare una raccolta di emozioni, momenti indelebili, una catena di eventi che ha portato il Foggia in Serie B a distanza di 19 anni dall’ultima volta. Intervenuti in esclusiva ai microfoni di PianetaSerieB.it, i due autori hanno così presentatola loro opera. Comincia Giovanni […]

Un libro scritto da Alberto Mangano e Giovanni Vigilante e che possiamo considerare una raccolta di emozioni, momenti indelebili, una catena di eventi che ha portato il Foggia in Serie B a distanza di 19 anni dall’ultima volta. Intervenuti in esclusiva ai microfoni di PianetaSerieB.it, i due autori hanno così presentatola loro opera.

Comincia Giovanni Vigilante.

L’idea è nata in tribuna stampa al Pino Zaccheria nella passata stagione, quando il Foggia viaggiava verso la promozione in Serie B. È nato il desiderio di raccontare questa galoppata attraverso gli occhi e le parole di Stroppa, colui arrivato nella diffidenza generale e che in realtà ha fatto la differenza. Il titolo è estrapolato da uno striscione apparso nelle ultime giornate, con il pubblico che ha riconosciuto la forza di quest’allenatore, e che recitava: “Sei venuto con la diffidenza, hai fatto la differenza”.

Prende la parola Alberto Mangano.

Aggiungo che eravamo partiti dal pensiero originario di raccontare la storia di un campionato per ovvie ragioni importante, dato che dopo 19 anni il Foggia è tornato in Serie B. Strada facendo ci siamo accorti che tutte le scelte, le prese di posizione, avevano una base di fondo, una razionalità che ha dato ragione all’allenatore. Ci siamo resi conto che Stroppa è stato l’artefice della promozione, ed il titolo è stato questo proprio perché abbiamo notato come parlassimo in prevalenza del tecnico”.

Da questo momento non sarà indicato il nome di colui che risponde, dato che vi saranno varie considerazioni sparse da parte di entrambi gli autori.

Il libro parte dal Ferragosto dello scorso anno, quando De Zerbi, dopo aver deciso di confermare la prosecuzione della sua avventura sulla panchina del Foggia, viene esonerato. Viene immediatamente fatto il nome di Giovanni Stroppa alla guida della squadra, e da lì parte la storia, con nodo cruciale quel 23 aprile, anche se abbiamo raccontato anche la fine del campionato e la storia della Supercoppa. Nel libro troviamo, oltre alle parole di Stroppa, la cronaca delle singole gare, con i tabellini annessi, così che il lettore abbia una sorta di raccolta storica di questa stagione così importante. È inoltre presente un capitolo riguardante la profezia di Pio e Amedeo che, durante la puntata di Emigratis di scena  in Malesia, precisamente in quel Kuala Lumpur dove è presente il Tempio di Shiva, divinità induista, cantando cori da stadio, dissero che il Foggia sarebbe andato in Serie B con quattro giornate d’anticipo. Eravamo a novembre, il Foggia era dietro Lecce, Matera e Juve Stabia”.

Che legame ha il tecnico con la piazza, che ha vissuto sia da giocatore che da allenatore?

Stroppa è sempre stato molto professionale e razionale. Se quel 23 aprile in 40mila erano in piazza e per strada a festeggiare la promozione, con De Zerbi ce ne sarebbero stati 80mila, perché il bresciano era molto più passionale,  mentre Stroppa, nonostante a Foggia sia stato amato anche da calciatore, non si è mai lasciato trasportare dagli eventi che alla fine gli hanno dato ragione. I due hanno modi diversi di relazionarsi, Stroppa è forse più distaccato, e questo lo ha in un certo senso aiutato a convivere con la diffidenza iniziale che c’era nei suoi confronti”.

Quanto è stato difficile per voi convertire su carta stampata emozioni così forti?

Siamo stati quasi costretti a chiedere a noi stessi una sorta di distacco, perché quando vivi in realtà locali è molto difficile discernere la figura del tifoso da quella del giornalista. Mettere nero su bianco, cercare di farlo con distacco professionale, analizzare la fredda cronaca con l’occhio di chi l’ha vista, per noi è stato in un certo senso complicato. Da questo punto di vista siamo stati complementari, magari se l’avesse scritto solo uno di due sarebbe stato praticamente impossibile non risultare troppo parziali”.

Secondo voi Stroppa è realmente così “razionale”, oppure lo è solamente agli occhi dell’opinione pubblica, mentre nell’ambiente di lavoro si trasforma?

Stroppa è fondamentalmente una persona di natura passionale, definibile adesso come maggiormente “controllato”, in quanto ha lui stesso ammesso di aver lavorato molto su quest’aspetto. Se lo ricordiamo da calciatore, si trovava spesso coinvolto tra i momenti comici delle sue squadre. Da allenatore ha dato un maggiore controllo alle sue emozioni, che in determinati momenti non è però riuscito a trattenere, come ad esempio la rabbia nel caso dell’unica partita persa in casa nella scorsa stagione, Foggia-Fondi, periodo difficile per la squadra. La partita successiva fu giocata in trasferta, a Melfi, e nella settimana di preparazione al match Stroppa disse che il Foggia sarebbe andato in Serie B. Tutti pensarono ad un proclamo di un delirante, ma i fatti gli hanno poi dato ragione. Il caso vuole che il traguardo sia poi stato raggiunto nella partita di ritorno, Fondi-Foggia, dove il tecnico si è liberato di questo peso, di questo suo controllo”.

Da tipica piazza del Sud, Foggia è davvero passionale, esigente, dipendente dagli umori. In queste situazioni, quanto è difficile avviare un ciclo di più anni con uno stesso allenatore, in questo caso Stroppa?

Sicuramente in altre piazze, dove la passione è minore, vi è diverso equilibrio. A Foggia basta anche un solo risultato per mettere in discussione Stroppa, che in questa stagione si è “accontentato” di avere la squadra della scorsa annata, dato che i ritocchi arrivati non sono stati di livello, assumendosi così delle responsabilità importanti, perché la piazza non vuole perdere una categoria conquistata dopo così tanti anni. Sarà quindi difficile riuscire a gestire le sconfitte. Da un punto di vista tecnico Stroppa è la persona migliore per cominciare il ciclo, ma fino a quando non ci sarà totale feeling con la tifoseria, sarà difficile che ciò accada”.

Oltre Stroppa, su chi personaggio vicino al Foggia si potrebbe scrivere un libro?

Non volevamo scrivere un libro su Stroppa, bensì sul campionato del Foggia. Poi, come detto in precedenza, ci siamo resi conto come questo fosse il titolo più giusto. Se avessimo voluto fare un libro su Stroppa, saremmo partiti da altri presupposti, in quanto questa non è una biografia sul tecnico. Di libri su calciatori e uomini di calcio del Foggia sono stati fatti, ma con intenzioni diverse rispetto alla nostra”.

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