6 Ottobre 2020

ESCLUSIVA PSB – Virtus Entella, Superbi: “E’ stato il mercato delle idee più che delle operazioni onerose. Abbiamo creato il giusto mix tra freschezza ed esperienza”

SUPERBI VIRTUS ENTELLA ESCLUSIVA – La nostra redazione ha contattato in esclusiva Matteo Superbi, direttore sportivo della Virtus Entella, con il quale ha tracciato un bilancio sul mercato della compagine ligure soffermandosi soprattutto sulle problematiche dettate dagli effetti del Covid-19, che hanno condizionato le scelte dei club. Direttore, una sessione di mercato sicuramente particolare e […]

SUPERBI VIRTUS ENTELLA ESCLUSIVA – La nostra redazione ha contattato in esclusiva Matteo Superbi, direttore sportivo della Virtus Entella, con il quale ha tracciato un bilancio sul mercato della compagine ligure soffermandosi soprattutto sulle problematiche dettate dagli effetti del Covid-19, che hanno condizionato le scelte dei club.

Direttore, una sessione di mercato sicuramente particolare e senza precedenti quella appena conclusasi fortemente caratterizzata, in negativo, dagli effetti della pandemia. Quanto è stato difficile pianificare gli investimenti ed interfacciarsi con le altre società in un contesto tanto complesso ed incerto?

“Sicuramente è stato un mercato difficile e, soprattutto, povero. Probabilmente il più povero da quando faccio questo lavoro. Sono state portate a termine poche operazioni e logicamente le conseguenze derivanti dalla pandemia si sono sentite, a partire dalla Serie A. Il risicato numero di investimenti in massima serie ha condizionato anche le strategie di mercato delle società di Serie B che non hanno avuto la possibilità di operare nelle categorie inferiori come avrebbero potuto e voluto. E’ stata, inoltre, una sessione particolare poichè incastonata tra la fine di una stagione sportiva e l’inizio di una nuova molto ravvicinate e, come di consueto, si è mosso qualcosina in più verso la fine. E’ stato, per chiudere, il mercato delle idee e delle operazioni alternative e meno di quelle onerose”.

La grande novità in casa Virtus Entella rispetto alle ultime annate è sicuramente relativa alla figura dell’allenatore, con Tedino che ha raccolto l’eredità di Boscaglia. Quali sono le motivazioni principali che vi hanno spinto a puntare proprio sull’ex Teramo?

“E’ un allenatore che in realtà stimavamo da tempo e questa volta si sono verificate le condizioni per poter lavorare assieme. Boscaglia ha fatto ovviamente un ottimo lavoro qui e raccolto dei risultati importanti ma essendo siciliano ed avendo ricevuto un’offerta importante da parte del Palermo le nostre strade si sono divise, di comune accordo. Boscaglia è un allenatore che spreme molto le proprie squadre e l’avvento di Tedino, che è una figura che ha esperienza in cadetteria, sa lavorare con i giovani e conosce ed il sistema di gioco che utilizziamo ormai da anni, ci è sembrata la soluzione perfetta. La scelta su di lui è andata in questa direzione: valorizzazione dei prodotti del vivaio ed espressione di un gioco che fosse sinonimo della nostra filosofia”.

Diversi innesti di spessore per la categoria come Costa, Morosini e Mazzocco solo per citarne alcuni ma, soprattutto, la conferma di alcuni di quelli che sono stati i pilastri della squadra nelle ultime stagioni. A bocce ferme, che giudizio dà alla campagna acquisti del club, nel complesso? Dove può arrivare questo gruppo?

“Mi fa piacere che diversi nostri elementi abbiano ricevuto degli apprezzamenti da parte di altri club durante il mercato. Significa che abbiamo in rosa calciatori importanti e che il nostro lavoro li abbia valorizzati al meglio. Siamo ripartiti quest’anno praticamente da un gruppo che si era ricostituito due anni fa e che ci ha dato grandi soddisfazioni. Sono rimaste pedine importanti che hanno fatto la storia recente della società come ad esempio Paolucci, Chiosa, Poli, Pellizzer ed abbiamo integrato a questi volti nuovi e giovani di buona prospettiva che rappresentano appieno i principi del nostro club. Ci fa piacere, inoltre, che alcuni ragazzi che sono passati da Chiavari abbiano fatto dei passi importanti nella propria carriera come Sala o lo stesso Contini. L’Entella rappresenta un vero e proprio trampolino di lancio per i ragazzi e ne siamo orgogliosi. Abbiamo cercato di ricreare il giusto mix che deve avere come prioritario obiettivo il mantenimento della categoria, cercando di associare forze fresche con esperienza ed attaccamento alla maglia al gruppo che nell’ultimo biennio ci ha regalato tante soddisfazioni”.

Possibile un nuovo innesto proveniente dal pacchetto svincolati? Gli infortuni di Morra e Costa vi porteranno a muovervi in tal senso?

“Dico la verità, nelle ultime ore per un pò ci abbiamo pensato.  L’infortunio di Costa all’inizio ci sembrava fosse decisamente grave ma abbiamo constatato che i tempi di recupero, pur non essendo velocissimi, non siano neanche così drammatici. Lo stesso vale per Morra perciò abbiamo preferito continuare con questo gruppo e non aggiungere altre pedine anche perchè la rosa, a prescindere da qualche defezione in più non preventivata, è numericamente attrezzata e competitiva. Fare tanto per fare non ci sembrava corretto. Siamo riusciti a mandare nuovamente in prestito un giocatore interessante come Di Cosmo a Francavilla per fargli fare un altro anno di maturazione, mentre abbiamo ceduto a titolo definitivo Massolo alla Fermana. Queste sono state le nostre ultime operazioni mentre gli innesti di Mazzocco e Morosini ci hanno consentito di chiudere il mercato in entrata portando in biancoceleste due calciatori di livello. Ci riteniamo molto soddisfatti”.

Chiusura su un caso spinoso come quello relativo a Juventus-Napoli. Uno scontro sicuramente di natura politico-normativa prima ancora che sportiva che ha parzialmente messo in discussione la forza e specificità del protocollo sanitario. Che opinione si è fatto a riguardo? Ha timore per la regolare disputa e conclusione dei tornei?

“E’ una situazione particolare e senza precedenti quella che stiamo vivendo ma credo che mai come ora sia necessaria chiarezza ed uniformità nel dialogo tra Stato, Regioni e Leghe. Nel momento in cui si danno delle regole è necessario che le stesse siano uniformi ed uguali per tutti e che non debbano subire lo stop di un distretto sanitario, piuttosto che di una Regione. Il calcio è un settore con una forte incidenza così come la lotta al Covid è un problema a livello nazionale che non riguarda solo la Sicilia, il Piemonte o la Campania. Pertanto credo che la presenza di una Legge centrale sia indispensabile, altrimenti è tutto un controsenso e non ne usciamo più. La struttura federale, assieme a quella politica e sanitaria devono far si che ci siano delle norme chiare ed uniformi che regolino i vari eventi calcistici e ciò che ruota attorno agli stessi. Anche portare un numero limitato di spettatori negli stadi, con le necessarie precauzioni, credo possa essere un segnale positivo per tutti. Dispiace che i nostri tifosi non possano supportarci e ciò, al contempo ci penalizza. Spero che lo Stato faccia capire che esistano delle direttive fisse ed univoche, non derogabili singolarmente a livello locale o regionale. Se ciò non accade si creano solo situazioni imbarazzanti che, in questo momento, non aiutano nessuno”.