Lecce, Tabanelli: “Ho lavorato tanto per ritrovare la forma. Devo molto a Liverani. Sono interista da sempre”
TABANELLI LECCE – Andrea Tabanelli è uno degli uomini simbolo della stupenda cavalcata del Lecce verso la Serie A. In Salento è rinato, ma tale rinascita non è avvenuta all’improvviso. Dietro ci sono lavoro e sacrifici. Decisivo in tal senso è stato Liverani. Nell’ultima gara debordante contro l’Ascoli, Andrea ha messo a segno 2 reti, […]
TABANELLI LECCE – Andrea Tabanelli è uno degli uomini simbolo della stupenda cavalcata del Lecce verso la Serie A. In Salento è rinato, ma tale rinascita non è avvenuta all’improvviso. Dietro ci sono lavoro e sacrifici. Decisivo in tal senso è stato Liverani. Nell’ultima gara debordante contro l’Ascoli, Andrea ha messo a segno 2 reti, raggiungendo quota 6, meglio ancora delle previsioni di inizio stagione. Il giocatore è stato intervistato da Gianluca Di Marzio. Ecco un estratto delle sue parole:
“Il mio record in carriera era stato di tre gol in un anno, non ero uno che si faceva vedere con frequenza nell’area avversaria. Con Liverani, infatti, abbiamo lavorato principalmente su questo aspetto. L’anno scorso non ero ancora in forma, in più mi serviva un po’ di tempo per entrare nei meccanismi della squadra. Conquistata la promozione, mi sono detto che dovevo darmi da fare in vista di questa stagione. Ho praticamente rinunciato alle vacanze, allenandomi da solo per arrivare in forma in ritiro. E adesso… La svolta? E’ arrivata contro il Venezia. Già in Coppa Italia credo di aver dato un segnale al mister, dimostrando qualità nei 20, 30 minuti che mi aveva concesso. Contro la squadra di Vecchi, però, è davvero cambiato tutto. Con un lancio preciso, ho mandato in porta Palombi. Una grossa soddisfazione. Ero felicissimo, da tanto tempo non mi riuscivano giocate così”.
“Avevo fatto tanto bene con il Cesena, in Serie B, e il Cagliari comprò il mio cartellino. In realtà si trattava di una fase di transizione: Cellino fu chiaro con me e mi disse che in rossoblù non avrei trovato spazio. C’erano ancora Dessena, Cossu, Conti, proprio a gennaio Nainggolan si era trasferito alla Roma. Come dargli torto? Mi propose di trasferirmi al Leeds, che nel frattempo stava diventando di sua proprietà, per trovare continuità e tornare al Cagliari in estate. Ho vissuto un mese intero in Inghilterra, allenandomi nei parchi e nelle palestre con quello che sarebbe dovuto diventare il mio allenatore. Alla fine, non se ne fece nulla e a marzo tornai in Sardegna, dove trovai un po’ di spazio nelle ultime giornate”.“Sono interista da sempre, guardavo Ronaldo e restavo a bocca aperta. E chissà che un giorno, pure per me, non arrivi il momento di salire quei gradini che portano al prato di San Siro” conclude poi Tabanelli.