Reggina, Taibi: “Nei momenti negativi sembrava il problema fossi io, il tempo ha detto altro. Su Menez…”
TAIBI REGGINA MOMENTI NEGATIVI – Il ds della Reggina Massimo Taibi si è concesso a un’intervista fiume nel corso di Passione Amaranto, programma di Reggina TV. Ecco le sue parole, riportate da StrettoWeb.com: “Quando giocavo, non solo a Reggio, capitava spesso che nei momenti negativi il problema era Taibi. Non so perché ma succedeva davvero. Mi ha danneggiato forse il fatto […]
TAIBI REGGINA MOMENTI NEGATIVI – Il ds della Reggina Massimo Taibi si è concesso a un’intervista fiume nel corso di Passione Amaranto, programma di Reggina TV.
Ecco le sue parole, riportate da StrettoWeb.com:
“Quando giocavo, non solo a Reggio, capitava spesso che nei momenti negativi il problema era Taibi. Non so perché ma succedeva davvero. Mi ha danneggiato forse il fatto di essere spontaneo e obiettivo, a volte era meglio tenere la bocca chiusa. Io sto imparando un po’ adesso. Qui a Reggio io sento l’affetto della gente e dei tifosi, ma qualcuno c’è a cui sto antipatico, ci può stare. Qualcuno magari che parte prevenuto. Io vado avanti per la mia strada, sarà la mia croce. Quando le cose vanno male, questo lo dico con obiettività, giustamente uno critica e un girone fa sembrava che la squadra non fosse attrezzata. Poi il tempo ha detto altro ma io ammetto che l’errore l’ho commesso.
La squadra, a parte Folorunsho, è disponibile. Sono tutti recuperati. La sosta ci ha fatto bene, ha ragione il mister. Una settimana in più, specie per i nuovi, è stata importante, ha permesso di lavorare sotto tanti punti di vista. In questi giorni noi che abbiamo visto gli allenamenti abbiamo visto una crescita in qualcuna che era rimasto indietro. Il fatto di incontrare ora il Venezia è meglio, speriamo la sosta possa avergli attenuato un po’ l’entusiasmo dopo quell’1-4 al Monza, affrontarli subito forse sarebbe stato peggio.
Edera è uno di quelli che aveva bisogno di entrare più in forma e la cui sosta ha fatto bene. Non lo scopro di certo io e per la categoria è sprecato, ma in questo momento non sta dimostrando ciò che ci aspettiamo. Deve credere di più in se stesso, avere più coraggio, perché ha un gran piede, un gran calcio. Pensiamo a salvarci quest’anno, poi faremo il punto con presidente e direttore generale. In base a ciò che deciderà Gallo ci muoveremo.
Nicolas ha voluto firmare per sei mesi a gennaio, una scelta sua perché voleva dimostrare il suo valore, rimettersi in gioco e conoscere la piazza. Poi dopo 10 giorni si è reso conto del paradiso che c’è qua e non ci saranno problemi a rinnovare. Aspettiamo soltanto la salvezza e poi ci siederemo a tavolo. Chi ho visionato in Lega Pro? Ho visto il centravanti Plescia della Vibonese, l’attaccante del Palermo, un paio di portieri molto forti e un difensore classe ’97 che gioca al Nord.
Il gol che abbiamo preso contro il Chievo avrebbe trovato qualsiasi difensore a fare il movimento di Dalle Mura, per via della giocata dell’attaccante. Dalle Mura si è preso delle responsabilità nel post gara relativamente all’episodio e questo aiuta. Lui non conosceva nessuno quando è arrivato, a parte il mister. Stavropoulos è un valore aggiunto del club, è di proprietà. Quando si sbagliano colpi sul mercato tutti lo rimarcano, quando qualcuno si azzecca lo si dimentica. I giovani in questa squadra e in questa categoria sono importanti. Delprato non lo conoscevano in molti, io lo avevo visto a Livorno e ora è protagonista, come Folorunsho. Non è semplice indovinare i giovani, noi siamo stati fortunati. Rivas arriverà entro venerdì, non so come ma lo farà.
Denis ancora per questa categoria è importante. Non si può chiaramente pensare che possa fare 40 partite, ma per come è utilizzato riesce a dare ancora tanto. Conoscendo il presidente, potrebbe esserci un posto per lui in società se lo volesse anche dopo la carriera da calciatore. Montalto dopo le prime 3-4 partite in cui è stato fondamentale ha avuto un infortunio fastidioso che lo ha fatto rendere meno, ma ora sta recuperando. Ha bisogno di stare molto bene per rendere al meglio. A gennaio non c’era una grandissima scelta. Siamo andati su Montalto perché sapevamo potesse esserci questa possibilità e lo conoscevamo.
Raggiungiamo l’obiettivo e poi faremo il punto con società e allenatore e vedremo chi poter tenere ancora tra quelli in prestito. Gente come Rivas o Folorunsho potrebbe andare in Serie A, se non lo fanno ci sono possibilità che restino con noi, ma vediamo. Folorunsho ora non zoppica più ma un infortunio alla caviglia non si può assorbire subito così facilmente. Se fosse per lui giocherebbe anche domani, ma è da valutare giorno dopo giorno e secondo me è difficile averlo venerdì”.
Il Covid ha cambiato il calcio quest’anno. Già il fatto che non ci sia pubblico rende la partita diversa, non riesco a descrivere. Guardo le altre partite in tv e faccio fatica, sembra un’amichevole. La cosa brutta è che ci stiamo abituando, spero finisca il prima possibile. Sono più facili i contratti stranieri per via del decreto crescita che aiuta nella tassazione, ma devono chiaramente essere giocatori validi. In B qualcuno acquista ancora, ma sono strategie. Noi per ora abbiamo deciso di non comprare cartellini, è pieno di calciatori in giro e credo che comunque si possa costruire una buona squadra anche così.
Sono qua da tre anni e al Sant’Agata c’è stato un cambiamento radicale. E’ stato messo a posto tutto, è stata una trasformazione. A queste cose il presidente ci tiene moltissimo, cura lui personalmente facendo sempre un giro quando arriva per vedere se è tutto a posto. Per me è merito suo.
Chiaro che noi aspettiamo il Menez che conosciamo, ma io sto apprezzando ora il ragazzo che sta giocando meno ma si sta impegnando di più. Non sta facendo polemica né vittimismo, io penso che ancora possa darci soddisfazioni. E’ il classico giocatore che spesso si perde nel personaggio, ma è integro e mi aspetto che possa fare la differenza con più continuità perché ci credo.
Il girone d’andata? Quando entri in una situazione dove perdi sempre, giocando anche bene, può subentrare nel giocatore ansia da prestazione, vittimismo. Là è stato bravo l’allenatore, con la società e i giocatori, a recuperare. Alla fine del girone d’andata sono stati ottenuti i risultati che ci hanno fatto respirare e migliorare un po’ l’organico a gennaio. Mi metto nei panni di tifosi e addetti ai lavori che la vedevano più nera, ma io sono sempre stato abbastanza sereno perché sapevo che questa squadra aveva le potenzialità per uscire fuori da questa situazione.”