11 Settembre 2019

Ascoli, Tesoro: “La squadra è molto buona ma non siamo attrezzati per vincere il campionato”

TESORO ASCOLI – Antonio Tesoro, direttore sportivo dell’Ascoli, ha parlato quest’oggi a margine delle presentazioni, tenutesi quest’oggi, di Gravillon e De Alcantara. Ecco quanto raccolto da picenotime.it: “Ringrazio tutti i giornalisti per l’apprezzamento che avete dato al mio operato sul calciomercato. Il mio lavoro è stato possibile grazie ad una grande Società, con un patron […]

TESORO ASCOLI – Antonio Tesoro, direttore sportivo dell’Ascoli, ha parlato quest’oggi a margine delle presentazioni, tenutesi quest’oggi, di Gravillon e De Alcantara. Ecco quanto raccolto da picenotime.it: “Ringrazio tutti i giornalisti per l’apprezzamento che avete dato al mio operato sul calciomercato. Il mio lavoro è stato possibile grazie ad una grande Società, con un patron come Pulcinelli che mi lascia autonomia ed ha grande fiducia in me, senza pressioni. Ringrazio anche il presidente Tosti che per me è un grande punto di riferimento, mi sta dando tantissimo in questa esperienza qui ad Ascoli. Ringrazio anche il team manager Mirko che mi ha dato una grossa mano, soprattutto nelle ultime giornate di calciomercato.

L’obiettivo, quando sono arrivato ad Ascoli, era quello di cambiare le dimensioni del club, senza prescindere dal punto di vista tecnico. Quest’anno abbiamo dato via ad un secondo step del progetto. Dal punto di vista patrimoniale l’Ascoli oggi ha un valore più alto nonostante gli investimenti fatti non siano stati così corposi. L’Ascoli ha acquistato l’appeal sul calciomercato rispetto alla scorsa stagione. Inizia un campionato veramente difficile, la comunicazione locale e nazionale ci sta dando pressioni, forse troppe. Vedo i presidenti di Benevento, Cremonese e Frosinone che minimizzano i loro obiettivi, noi non vogliamo fare la parte degli “scemi del villaggio”. Non siamo strutturati per vincere il campionato, è una visione realistica, abbiamo una squadra molto buona nel contesto di un torneo che ha aumentato di molto il livello. Le squadre superiori alle altre sono quelle che beneficiano del paracadute, come ad esempio Frosinone, Chievo ed Empoli. Cremonese e Benevento hanno invece delle proprietà molto abbienti ed hanno speso molti soldi. Loro hanno quasi l’obbligo di giocare per vincere. Dopo di loro ci sono buone squadre come noi, Perugia, Crotone e Pescara, con una rosa strutturata e che possono ambire a fare un campionato divertente.

Vorrei una squadra garibaldina, coraggiosa, con un’identità, con la forza di andare a lottare in tutti i campi. Rispetto all’anno scorso siamo cresciuti tanto nelle alternative, abbiamo 23 giocatori e facciamo fatica a stabilire chi siano i titolari e chi i cosiddetti panchinari. Tutti ovviamente ambiscono a giocare, servono empatia e comprensione da parte di tutti per fare funzionare le cose. Murawski? E’ un giocatore forte, ma dal comportamento che ha avuto mi ha tolto il rimpianto. Non aveva evidentemente l’entusiasmo necessario che hanno tutti gli altri giocatori che abbiamo compreso. Ne ha fatto sostanzialmente una questione economica e questa non può essere la natura di chi vuole mettersi alla prova in una piazza come quella di Ascoli. Fare calcio qui è veramente bello perchè entri a far parte del tessuto sociale. Tanti giocatori che abbiamo in rosa stanno percependo tutto ciò, forse Murawski era troppo asettico per entrare in questo tipo di contesto.

Fascia sinistra di difesa? Padoin si considera un terzino sinistro o una mezzala sinistra. Poi la sua scelta è arrivata perché la sua duttilità ci permette di colmare lacune in altri settori del campo. Usa indistintamente tutti e due i piedi ed in carriera ha giocato più a sinistra. Che dio assista D’Elia nella salute, ad inizio stagione ha sempre qualche problemino, Pucino può giocare lì anche se è adattato e il suo rendimento ne risente rispetto a quanto viene impiegato a destra. Comunque non sento di avere una falla in quel ruolo.

Gravillon? Per me era da sempre una prima scelta, ma ad inizio mercato sembrava difficilissimo prenderlo. Abbiamo puntato su Brighenti, una trattativa lunga e snervante che ci ha fatto perdere tante altre opportunità. Il destino ha voluto che Gravillon richiedesse più spazio e quindi siamo riusciti a prendere quella che ad inizio stagione era la nostra prima scelta. Chajia? Ha qualità molto importanti, soprattutto se troverà un suo equilibrio, idem Piccinocchi che tecnicamente è forte quanto Ninkovic e ci permette altre soluzioni tattiche e tecniche.

Ninkovic? Un’offerta importante ad inizio mercato, a fine Giugno, è arrivata. Era interessante ma non abbiamo ritenuto congruo il valore. Poi non ci sono state più grandi possibilità, se non gli ultimi giorni in cui si era fatto vivo il Verona. C’era anche il Partizan Belgrado che voleva riprenderlo ma in prestito. Non siamo quindi andati avanti con le trattative. C’era anche una possibilità a Dubai da molti milioni ma non se n’è fatto niente. Sassuolo per Ninkovic? E’ stata una boutade giornalistica, in Italia potevano essere interessate Parma e Verona, le offerte ufficiali sono arrivate dall’estero.

Ciciretti? E’ stata una possibilità di fine mercato. E’ rimasto molto legato ai colori bianconeri, aveva voglia di ritornare, le condizioni contrattuali ed economiche potevano essere anche vantaggiose ma noi avremmo avuto bisogno di fare uscite in avanti che poi non si sono verificate. Tecnicamente è diventato poi impossibile riprenderlo.

De Alcantara è stato l’unico investimento patrimoniale che abbiamo fatto in questi due anni. Grande merito di questo è di una proprietà molto ricettiva, soprattutto nei confronti dei giovani. Abbiamo speso 400mila euro che per un club di Serie B rappresenta sempre un investimento. E’ uno dei ragazzi più promettenti, nel ruolo, dell’intero Brasile. Viene da un settore giovanile molto importante come quello del San Paolo. Lo conosco da oltre 3 anni e mezzo, fin da piccolo era nell’orbita dei più grandi club. Aveva molto mercato in Italia, era stato molto vicino alla Fiorentina, poi era seguito da Bologna e Spal. Siamo riusciti ad inserirci ed il procuratore ha avuto una grande considerazione della nostra Società, con Ascoli che poteva rappresentare lo step giusto per il salto che il ragazzo è destinato a fare negli anni a venire. L’anno scorso ha avuto un infortunio, recuperato, tra 20 giorni potrà essere in campo dopo il primo periodo di ambientamento. Nei prossimi mesi sarà un giocatore in pianta stabile della prima squadra sperando che possa esordire, ci puntiamo tanto.

Gravillon? Grandissimo colpo di mercato, ci ha messo 5 ore a dir di sì, ha tanta voglia di giocare ed avrà anche lui una carriera importante. Molto passerà da quanto farà qui ad Ascoli, ci auguriamo che ci faccia fare un salto di qualità in quel reparto. Lo abbiamo preso dal Sassuolo in prestito con il benestare dell’Inter, ringraziamo il club emiliano per la collaborazione“.