UOMO COPERTINA PSB – Giampaolo Pazzini, l’amore per il calcio e il fiuto per il gol. E se l’anno scorso fosse rimasto…
PAZZINI VERONA – Torna il campionato cadetto dopo la sosta per le nazionali e torna anche il consueto appuntamento con l’uomo copertina PSB, rubrica che premia il migior giocatore della giornata secondo i lettori di PianetaSerieB.it. Dopo la staffetta tutta leccese tra Falco e Mancosu nelle prime due giornate, il trono stavolta se lo prende […]
PAZZINI VERONA – Torna il campionato cadetto dopo la sosta per le nazionali e torna anche il consueto appuntamento con l’uomo copertina PSB, rubrica che premia il migior giocatore della giornata secondo i lettori di PianetaSerieB.it. Dopo la staffetta tutta leccese tra Falco e Mancosu nelle prime due giornate, il trono stavolta se lo prende un attaccante. Parliamo di Giampaolo Pazzini, che ha stracciato la concorrenza di Iori e Castrovilli (gli inseguitori più immediati).
Giampaolo è tornato a Verona dopo l’esperienza al Levante dello scorso anno, e alla prima da titolare ha subito trovato una tripletta che ha rimosso tutti i dubbi che si erano creati su di lui.
Giampaolo non ha bisogno di presentazioni, ha un curriculum di lusso. Cresce nell’Atalanta, esplode alla Fiorentina, si conferma nella Sampdoria dei miracoli e delle delusioni e poi per 4 stagioni si divide tra Inter e Milan (1 in nerazzurro, 3 in rossonero). Nel 2015 la sua carriera ormai assume una parabola discendente, il Verona appena tornato in A punta su di lui. Non serve a nulla, i gialloblu retrocedono, ma il ‘Pazzo’ viene confermato come leader anche in cadetteria. In una sola stagione si laurea capocannoniere e riporta il Verona in Serie A. Poco, pochissimo spaziotempo, a Gennaio della stagione scorsa viene mandato al Levante ne La Liga spagnola. 9 presenze e un solo gol (al Real Madrid) in sei mesi. Anche qui, Giampaolo per molti sembra finito, ma..
Ecco il ritorno a casa a Luglio, proclamato capitano e fulcro della squadra Veneta, l’attaccante italiano a 34 anni suonati vuole dimostrare a tutti di cosa è capace ancora. E a Verona non vedono l’ora