7 Giugno 2019

Venezia, Tacopina: “La stupidità del calcio italiano non finisce mai di stupirmi”

È un Joe Tacopina che punta il dito contro tutti quello che ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport parla della situazione vigente nel campionato cadetto. Il presidente del Venezia, protagonista nella querelle playout, vede la permanenza in cadetteria della sua squadra a rischio. L’auspicio del patron dei lagunari è dei più speranzosi: “Il Venezia […]

È un Joe Tacopina che punta il dito contro tutti quello che ai microfoni de La Gazzetta Dello Sport parla della situazione vigente nel campionato cadetto. Il presidente del Venezia, protagonista nella querelle playout, vede la permanenza in cadetteria della sua squadra a rischio. L’auspicio del patron dei lagunari è dei più speranzosi: “Il Venezia merita di rimanere in Serie B. Meglio conquistarla sul campo, ma queste due partite non si dovevano giocare perché un mese fa il comunicato della Lega certificava che il Venezia era salvo. Balata ha più volte detto di essere un avvocato, ma in questo periodo ha dimostrato di non saper rispettare nemmeno i regolamenti della sua Lega. Noi ci troviamo a giocare due partite che non dovevamo mentre il Palermo che ha barato e commesso illeciti ce lo ritroviamo ancora in Serie B“.

Passaggio poi alla situazione calcistica nazionale, sul quale si esprime con toni duri: “La stupidità del calcio italiano non finisce mai di stupirmi. Abbiamo introdotto il Var nei playoff e nei playout: ok. Ma ho visto l’episodio del rigore un centinaio di volte, è evidente l’intervento del difensore della Salernitana. Perché l’arbitro non è andato a verificare? Ha deciso un altro arbitro che era in un’ altra stanza a visionare l’accaduto, ci hanno detto che stava a lui stabilire se Di Paolo doveva guardare o meno il fatto. Sono disgustato da quello che sta accadendo nel calcio italiano e in particolare in B nell’ultimo anno. Meglio salvarci sul campo perché non mi aspetto nulla dal sistema giudiziario italiano: l’ho sperimentato sulla mia pelle nel recente passato“.