ESCLUSIVA PSB – Ventura: “Pisa-Lecce? Importante per la consapevolezza. D’Angelo è un punto fermo. Lucca? Va tutelato”
VENTURA PISA LECCE – In ottica della sfida al vertice tra Pisa e Lecce, Gianpiero Ventura, ex allenatore di entrambe le compagini, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni. Di seguito l’intervista completa all’ex CT della Nazionale. Pisa-Lecce sarà una sfida al vertice. Non sarà una gara decisiva date le tante partite che mancheranno ma […]
VENTURA PISA LECCE – In ottica della sfida al vertice tra Pisa e Lecce, Gianpiero Ventura, ex allenatore di entrambe le compagini, è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni. Di seguito l’intervista completa all’ex CT della Nazionale.
Pisa-Lecce sarà una sfida al vertice. Non sarà una gara decisiva date le tante partite che mancheranno ma scontri del genere quanto incidono per il prosieguo dei campionati?
“I punti naturalmente possono servire ma manca così tanto al traguardo che questi ultimi diventano secondari. Una vittoria ed una prestazione, soprattutto, in questa partita andrebbe ad aumentare consapevolezza, autostima e la certezza di essere protagonista in un campionato in cui ci sono almeno 6/7 squadre che possono affermarsi. Di solito c’è sempre una sorpresa quest’anno è difficile individuarla, forse la sorpresa è proprio il Pisa mentre tutte le altre che sono lì hanno dichiarato di voler salire di categoria.
Il Pisa è arrivato a questo livello con una crescita step by step fatta anno per anno, con giocatori in più per ogni stagione e la consapevolezza che è aumentata col passare del tempo. Le altre hanno l’obbligo di vincere, il Pisa è lì col piacere di esserci”.
A mio modo di vedere gran parte del merito di questo percorso del Pisa è di Luca D’Angelo: che idea ha sul Mister dei toscani?
“Credo che D’Angelo stia crescendo benissimo e la sua crescita va di pari passo con quella della squadra e della società. È un punto fermo ed il punto di riferimento altrimenti non resti tanti anni nella stessa squadra. Lo scorso anno il Pisa ha fatto vedere un buon calcio e quest’anno, glielo auguro, potrebbe crescere ancora di più. Non conosco D’Angelo ma lo vedo introverso e chiuso ma come tutti gli allenatori vive con quell’adrenalina che viene da dentro, la voglia feroce di fare calcio. Mi auguro che riesca a portare il percorso fino in fondo: Pisa è una città che ama e vive di calcio. Ho un ottimo ricordo dei pisani, dell’affetto che hanno nei confronti della squadra e dei colori. Quando ho avuto il piacere di allenare il Pisa avevamo l’Arena sempre piena e ricordo con molto piacere un aneddoto legato alla prima trasferta vinta: tornati dalla vittoria di Bari all’aeroporto ci aspettavano 2 o 3mila persone: un connubio città squadra incredibile. Per fortuna, a differenza degli anni recenti, questo connubio ora coinvolge anche la società e ci sono gli ingredienti per sognare qualcosa di bello”.
Lucca, le sue qualità e la sovraesposizione mediatica a cui è andato incontro: cosa ne pensa?
“Lucca ha dimostrato di avere delle potenzialità però come tutti i giovani deve essere difeso, tutelato ed aiutato. Deve capire che è arrivato dove è attraverso i sacrifici ma capire anche che non è sufficiente e deve continuare così. Sono d’accordo sulla sovraesposizione: in Italia bastano due gol per essere esposto oltremodo e sta alla società tutelare un ragazzo giovane e difenderlo per dargli il tempo di crescere. Sono pochi quelli che sbocciano ed arrivano immediatamente: gli altri ci arrivano attraverso passaggi e percorsi di tempo e bisogna dare del tempo”.