Vicenza, Rosso: “Mi rifiuto di pensare che siamo già retrocessi. L’ambiente dev’essere più positivo”
VICENZA STEFANO ROSSO – Durante la presentazione del nuovo direttore sportivo, Federico Balzaretti, è intervenuto anche Stefano Rosso. Queste le sue parole secondo quanto riporta trivenetogoal.it: “Siamo qui riuniti per presentare il nuovo Ds Federico Balzaretti, riteniamo essere il profilo ideale per la nostra società innanzitutto per la serie di competenze che ha inanellato nel […]
VICENZA STEFANO ROSSO – Durante la presentazione del nuovo direttore sportivo, Federico Balzaretti, è intervenuto anche Stefano Rosso. Queste le sue parole secondo quanto riporta trivenetogoal.it: “Siamo qui riuniti per presentare il nuovo Ds Federico Balzaretti, riteniamo essere il profilo ideale per la nostra società innanzitutto per la serie di competenze che ha inanellato nel suo percorso formativo e per la sua esperienza come giocatore professionista prima e come responsabile di diverse aree, siamo dispiaciuti di esserci distaccati da Magalini che ringraziamo per il percorso importante insieme ma a volte succede di trovarsi di fronte a cambiamenti necessari. Abbiamo ritenuto che Federico fosse la persona corretta per continuare sviluppo di crescita sia a livello tecnico che formativo. La squadra non sta performando ma è evidente che non è un problema di campo ma di testa, probabilmente a Parma almeno un punto l’avremmo portato a casa, su questo dobbiamo lavorare ed anche per questo siamo contenti di avere Federico per la sua energia positiva e rapportarsi con i giocatori, chi meglio di un ex giocatore può farlo?
Il futuro? Noi siamo sereni sull’operato fatto e accettiamo con serenità le critiche legate al campo e alla mancanza di risultati, i confronti con i tifosi da stadio, non da social, perchè non li ritengo tifosi veri che non rispettano quanto fatto fino ad oggi perchè lo abbiamo fatto dando il massimo mettendoci energia e risorse. Ritengo pertanto che serva rispetto anche per mio padre che ritengo abbia altri pensieri e l’ultimo deve essere il calcio, se gli manca il sonno è per dar lavoro alle persone che sono nelle aziende. Le cose non vanno nel verso giusto e le affrontiamo per il verso giusto appoggiandoci alle persone competenti e per questo abbiamo scelto Balzaretti. La scelta di Balzaretti? Ne avevamo uno di comprovata esperienza e mi sembra che averlo fatto fuori siano stati gli altri prima che noi come società, intanto servono competenze ed entusiasmo, Federico ha le skills giuste, noi stiamo facendo un percorso, dobbiamo pensare al campo e all’azienda. Nel nostro percorso riteniamo che Federico sia la scelta corretta, l’alternativa poteva essere uno di esperienza che portava i tre marpioni a gennaio e poi cosa te ne fai? Il mercato di gennaio? Intanto arriviamoci perchè oggi più che mai siamo legati ai risultati per poi ragionare sulle strategie, arriviamoci bene poi facciamo le scelte corrette. Magalini? E’ stato ammazzato prima dagli altri e oggi invece è il capro espiatorio. Mancano sette mesi, se dobbiamo pensare che siamo morti oggi… leggo addirittura commenti di ritirare la squadra, non so se viene da tanti anni di sofferenza, serve più coraggio e forza, dobbiamo toglierci di torno l’aurea di sofferenza perchè se restiamo con quella mentalità non andiamo da nessuna parte, rischiamo che la famiglia Rosso e i soci si annoino e si rompano le scatole e tra 1/2/10 anni dicano basta, che si sono rotti i maroni di far calcio. L’ambiente dev’essere un po’ più positivo, poi se retrocediamo amen, vogliamo lottare fino alla fine? Come facciamo a seppellerci a novembre? Non lo accetto da parte dei tifosi e per questo dico che con i tifosi da stadio mi confronterò sempre perchè se stanno sotto un’ora e mezza sotto la pioggia vuol dire che loro ci credono e noi crediamo come loro fino a quando la matematica ci dirà che non si potrà più fare e oggi con trenta partite mi rifiuto di pensare che siamo già retrocessi. I giocatori devono fare qualcosa in più, a me non sembra di aver visto una squadra morta, la squadra si allena meglio di tre quarti delle squadre di B, dobbiamo dargli una mano, e dipende dall’ambiente, i tifosi da quando sono tornati stanno facendo la loro parte. Ora dobbiamo lavorare e a gennaio faremo le valutazioni e a fine anno vedremo come proseguire il percorso, ma questo senza paura perché è il primo pericolo e va evitata”