Ascoli, rivoluzione è stata: Vivarini saprà trovare l’amalgama?
VIVARINI ASCOLI – C’è dissonanza tra un mercato sin da subito positivo e lo 0-4 rimediato dall’Ascoli alla prima uscita ufficiale contro la Viterbese. Ci sono, ovviamente, anche diverse attenuanti: di tempo per trasformare un buon parco giocatori in un gruppo ce ne vuole parecchio. Qui, però, subentra l’interrogativo che qualsiasi addetto ai lavori si è posto quando Bricofer ha […]
VIVARINI ASCOLI – C’è dissonanza tra un mercato sin da subito positivo e lo 0-4 rimediato dall’Ascoli alla prima uscita ufficiale contro la Viterbese. Ci sono, ovviamente, anche diverse attenuanti: di tempo per trasformare un buon parco giocatori in un gruppo ce ne vuole parecchio. Qui, però, subentra l’interrogativo che qualsiasi addetto ai lavori si è posto quando Bricofer ha rilevato la società marchigiana e insignito Lovato e Tesoro delle cariche di DG e DS. Con una rivoluzione tecnica imminente, era proprio necessario cambiare anche il manico? Se a ciò si aggiunge che Serse Cosmi aveva compiuto una sorta di miracolo sportivo centrando l’ultima salvezza, le perplessità aumentano.
Le ambizioni, però, alla nuova proprietà non mancano e negli ultimi giorni i colpi piazzati sono stati di assoluto spessore. Veterani della Serie B come Ardemagni, profili di grande affidabilità come D’Elia, Casarini e Valentini, talenti ancora inespressi come Ninkovic o il giovanissimo Frattesi, dimostrano che al “Del Duca” regna l’imperativo di guardare anche al di là della salvezza. Se a questi calciatori si aggiungono i precedenti acquisti di un portiere e un difensore reduci da una stagione di netta crescita in C come Perucchini e Ingrosso, la solidità di Brosco, gli strappi di Cavion (tra le rivelazioni della scorsa cadetteria) e Kupisz e la voglia di riscatto di Beretta si può scorgere un organico assemblato con enorme razionalità.
A Tesoro, dunque, vanno rivolti i più sinceri complimenti. Non era semplice, anche a causa del suo curriculum, operare con tanta decisione in maniera così rapida. Tra una settimana, tuttavia, ogni discorso astratto troverà applicazione sul terreno di gioco ed è lì Vivarini sarà chiamato a non far rimpiangere il suo predecessore. Che possa esserci qualche difficoltà d’intesa è sacrosanto, ma la squadra dovrà mostrare carattere e convinzione nei propri mezzi. La rivoluzione è per definizione un moto che consta di due parti: teoria e prassi. Qualora la prima non sfociasse nella seconda, tutti i buoni propositi si ridurrebbero a mero idealismo. E, dati gli investimenti compiuti, sarebbe un peccato.