IL PUNTO SULLE CAMPANE – Il Benevento è (di nuovo) fuori strada, Salernitana affondata da un ex
BENEVENTO SALERNITANA – Dopo due risultati utili consecutivi è tornato a cadere il Benevento: Verona corsaro al Vigorito 0-1 grazie a Matos. I gialloblu superano in classifica proprio i sanniti, raggiunti dal Perugia. Esce dalla top eight la Salernitana dopo il pesante 1-3 casalingo subito dal Brescia: granata puniti dall’ex Alfredo Donnarumma. Era la prova della […]
BENEVENTO SALERNITANA – Dopo due risultati utili consecutivi è tornato a cadere il Benevento: Verona corsaro al Vigorito 0-1 grazie a Matos. I gialloblu superano in classifica proprio i sanniti, raggiunti dal Perugia. Esce dalla top eight la Salernitana dopo il pesante 1-3 casalingo subito dal Brescia: granata puniti dall’ex Alfredo Donnarumma.
Era la prova della piena guarigione ed il Benevento l’ha fallita e malamente. Dopo la vittoria col Perugia e il convincente 0-0 di Palermo, al Vigorito arriva un Verona in difficoltà (non vince da più di un mese), con Grosso sulla graticola per la crisi di risultati e la contestazione dei tifosi al patron Setti. Dopo un primo tempo tutto sommato equilibrato come gioco ed occasioni, i veneti scendono in campo più decisi nella ripresa, trovando il vantaggio al 51’ con Matos, bravo a ribadire in porta la punizione di Balkovec, respinta da Montipò. L’attaccante brasiliano però sembra galleggiare oltre la linea del fuorigioco, oltre a commettere forse fallo sul portiere giallorosso. In questa occasione i padroni di casa restano in dieci per il rosso a Costa per fallo dal limite su Zaccagni. Ma tre minuti dopo la squadra di Bucchi può subito riequilibrare i giochi: su una punizione di Buonaiuto il direttore di gara indica il dischetto per un braccio troppo largo di Lee in barriera. La scelta di esecuzione di Coda è sciagurata e sfortunata: cucchiaio con Silvestri che resta fermo e blocca agilmente. Montipò tiene a galla la strega che tenta un disperato, ma infruttuoso, forcing finale, non approfittando anche della parità numerica ristabilita dal doppio giallo a Balkovec. Grosso puntella la sua panchina, Bucchi e i suoi ripiombano nel buio totale. Quinta sconfitta in campionato, la terza in casa, con i soliti problemi di concentrazione e costruzione del gioco. Un Benevento troppo attendista e in balìa del palleggio avversario prima e confusionario e disorganizzato nell’assalto finale dopo. Le uniche giustificazioni per i giallorossi potevano essere la stanchezza, dato l’impegno infrasettimanale di Coppa Italia, susseguitosi a quello di campionato, contro gli scaligeri reduci dal turno di riposo, e le assenze. Bucchi, che doveva già fare a meno di Tuia e Viola, con Letizia, Improta, Insigne, Costa, Nocerino e Del Pinto recuperati ma non al meglio, perde Maggio nel riscaldamento e Di Chiara alla mezz’ora del primo tempo per un problema muscolare. Il 3-5-2 non è una scelta voluta, ma una doverosa costrizione date le indisponibilità. A preoccupare, come sempre, sono le altalenanti prestazioni dei singoli: da salvare Montipò che evita un passivo decisamente maggiore, Bandinelli, spesso pericoloso da fuori, Billong, il più sicuro della linea difensiva, e Letizia che suona la carica nella ripresa. Volta non è in serata, Costa e Coda sono disastrosi, Tello fa fatica in costruzione, Buonaiuto è un pesce fuor d’acqua nel ruolo di mezzala, Improta non è pericoloso su nessuna delle due fasce, Asencio combatte tanto, ma sotto porta non si fa vedere. Ad attendere il Benevento, sabato alle 18, c’è la trasferta di Cosenza: il presidente Vigorito, a rapporto con calciatori, allenatore e direttore sportivo dopo lo 0-1, esige una reazione immediata. La squadra di Braglia viene dal pesante poker subito a La Spezia e si ritrova sestultima. Cristian Bucchi dovrà reinventarsi la linea difensiva, date le squalifiche di Volta e Costa, e la solita indisponibilità di Tuia. Maggio e Di Chiara andranno valutati, sembrano quindi forzati gli impieghi di Antei, in coppia con Billong, e Letizia. A centrocampo tornerà Viola. Al San Vito Marulla il tecnico romano e i suoi sono all’ennesimo bivio della stagione.
Crisi aperta in casa Salernitana. Dopo la sconfitta di Cittadella arriva anche la prima debacle interna stagionale per i granata contro il Brescia. Le rondinelle ringraziano l’ex Alfredo Donnarumma, decisivo con una tripletta che lo porta sempre più in testa alla classifica cannonieri (quota 13). Prova oscena della squadra di Colantuono davanti agli 8mila dell’Arechi, inevitabile la contestazione a fine partita. Cronici i problemi di gioco per l’ippocampo e se poi ci si mette anche la difesa, granitica e solida fino a due giornate fa, allora sono dolori. Tra i meno peggio Di Tacchio, il suo gol nel finale vale solo per le statistiche, e Djavan Anderson, gettato nella mischia a partita già chiusa, che tenta qualche iniziativa, colpendo anche una traversa. Per il resto è un disastro generale. Micai regala il terzo gol agli ospiti con un disimpegno sciagurato, capitan Schiavi e tutta la linea difensiva vengono messi alla frusta dagli avanti di Corini, Akpa Akpro e Castiglia sbagliano una miriade di palloni in mezzo al campo e perdono tutti i duelli diretti, Rosina, Bocalon e Jallow non creano nulla di preoccupante e pericoloso per la retroguardia lombarda. Il tecnico Stefano Colantuono si è assunto tutte le responsabilità della figuraccia a fine partita. Ora c’è il Carpi, reduce da due sconfitte consecutive e nelle zone calde, e la società sta valutando la possibilità di un ritiro. Domenica al Cabassi per la prima vittoria esterna stagionale che può coincidere con la rinascita.