29 Settembre 2018

Cosenza. Pochi i “mea culpa” generali, la Serie B aspettata 15 anni sta diventando un limbo di negatività

Calciatori, società e tifoseria: è ora di rialzare la testa! Cosenza. Le ultime prestazioni dei lupi in campionato hanno lasciato l’amaro in bocca non solo per il risultato ottenuto, ma anche per la prestazioni stesse della squadra in campo. Il Cosenza dopo 15 anni è tornato nella serie cadetta, e questo è un dato di […]

Cosenza

Tifoseria del Cosenza

Calciatori, società e tifoseria: è ora di rialzare la testa!

Cosenza. Le ultime prestazioni dei lupi in campionato hanno lasciato l’amaro in bocca non solo per il risultato ottenuto, ma anche per la prestazioni stesse della squadra in campo. Il Cosenza dopo 15 anni è tornato nella serie cadetta, e questo è un dato di fatto che ha mandato in delirio tutti i tifosi cosentini in queste ultime settimane. Adesso però è tempo di pensare al presente: alla Serie B. Il Cosenza sceso in campo nelle prime partite è apparso agli occhi di tutti come una squadra rassegnata, in balia di se stessa. Una squadra che ha raggiunto il sogno ed ora lentamente si sta lasciando guidare dalla stessa sorte. Come una nave alla deriva. La personalità che i lupi hanno mostrato in campo nei play-off è anni luce distante da quella dimostrata in queste cinque giornate. Rassegnazione generale: una lenta attesa fino alla fine del campionato. Sentenze già emesse dopo nemmeno un mese di campionato. Questo non è quello che si vorrebbe vedere in qualsiasi ambiente calcistico e non. Il Cosenza deve OBBLIGATORIAMENTE rialzare la testa, e con lui tutto l’ambiente calabrese. L’obiettivo dichiarato è quello di una salvezza tranquilla, quella ambita da ogni neo promossa. Ciò non deve escludere però un approccio diverso alla Serie B che -parliamoci chiaro- sta cadendo nel baratro più che mai. La rosa dei lupi vede figurare tantissimi giovani, un’arma a doppio taglio per vari motivi. La forza fisica delle nuove leve è indiscutibile, ciò non garantisce però prestazioni sempre al massimo delle aspettative. Una pecca che manca alla nuova classe calcistica è quella della poca chiarezza. In pochi sanno realmente ciò che vogliono dal proprio futuro. Quando si abbraccia un progetto, bisogna abbracciare un’intera città ed un’intera piazza. Senza troppi giri di parole, questo è quello che manca al Cosenza. Non tutti scendono in campo dimostrando umiltà e legame alla maglia. Il campionato che ancora dovrà regalare tante emozioni non può essere vincolato dalla negatività generale. TUTTI -dal magazziniere ai tifosi- devono riprendere in mano la situazione è riportare in alto la bandiera del Cosenza in tutti gli stadi italiani. Un sogno durato 15 anni non DEVE finire così.