ISS, Locatelli: “Riduzione della quarantena? Il calcio non può avere trattamenti speciali”
Il Professor Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità e membro del Comitato tecnico-scientifico della protezione civile, è intervenuto ai microfoni di Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete“. Ecco quanto evidenziato da gonfialarete.com: “Il percorso fatto con la Lega Calcio e la FIGC è stato rigoroso. Chiaro che c’è sicuramente […]
Il Professor Franco Locatelli, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità e membro del Comitato tecnico-scientifico della protezione civile, è intervenuto ai microfoni di Radio Marte nel corso della trasmissione “Si gonfia la rete“. Ecco quanto evidenziato da gonfialarete.com: “Il percorso fatto con la Lega Calcio e la FIGC è stato rigoroso. Chiaro che c’è sicuramente il piacere oltre che l’esigenza di ripartire con l’attività agonistica ma senza mettere a rischio la sicurezza dei calciatori e di chi lavora nei team e la situazione generale del Paese. Abbiamo ponderato bene tutti i passaggi.
Tifosi allo stadio da qui a un mese? Direi che, come abbiamo fatto nelle ultime settimane nell’ottica della ripresa, dobbiamo fare anche in questo caso un passo per volta. Dobbiamo perseverare in un approccio prudente, rifletteremo tra qualche settimana su questa possibilità. Tutto però dev’essere fatto con assoluta gradualità e i numeri delle curve devono continuare a confortare anche nel futuro.
Quarantena da ridurre? Il punto è questo: il mondo del calcio non può avere trattamenti diversi rispetto a quelli che vengono impiegati nel resto del Paese. La durata della quarantena dev’essere stabilito sull’intero territorio Nazionale. Se è di 14 giorni, deve essere di 14 giorni anche nel calcio. Poi, se in virtù dell’evoluzione della curva epidemica si cambierà la disposizione nazionale, allora si potrà cambiare e adeguarsi anche nel calcio“.