Lo Monaco: “Frattini la causa originaria del disastro. Serve l’intervento del Governo”
LO MONACO CATANIA – Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del Catania, ha espresso il proprio pensiero e le proprie perplessità in merito alle ultime dichiarazioni di Franco Frattini, e non solo. Ecco la lunga nota apparsa sul sito ufficiale del club siciliano: “Le dichiarazioni del Presidente Frattini raccolte da varie emittenti televisive e radiofoniche, aggiunte […]
LO MONACO CATANIA – Pietro Lo Monaco, amministratore delegato del Catania, ha espresso il proprio pensiero e le proprie perplessità in merito alle ultime dichiarazioni di Franco Frattini, e non solo. Ecco la lunga nota apparsa sul sito ufficiale del club siciliano: “Le dichiarazioni del Presidente Frattini raccolte da varie emittenti televisive e radiofoniche, aggiunte all’iperattività sul noto social network con ripetute, confuse e contraddittorie esternazioni, risultano inopportune e massimamente ambigue, lasciandomi letteralmente basito. Il Presidente Frattini dimentica di essere la causa originaria del disastro relativo alla Serie B, conseguente alla decisione ufficializzata venerdì 10 agosto di rinviare inizialmente a venerdì 7 settembre un verdetto cruciale per il nostro calcio, poi addirittura rinviato a martedì 11 settembre. Più di un mese, al tirar delle somme, per una decisione (anzi, per una non-decisione) in merito ad una grave violazione delle leggi federali, ed in particolare delle norme NOIF, compiuta dal Commissario Fabbricini su impulso della Lega B: perché questo rinvio incompatibile con le esigenze di organizzazione dei campionati, considerando che in genere il Collegio di Garanzia si esprime nell’arco di 4/8 giorni? Il Presidente Frattini deve ancora spiegarlo in modo convincente a tutti…
Franco Frattini, che resta Presidente del Collegio di Garanzia dello Sport a prescindere dalla composizione nel singolo procedimento dell’organo giudicante chiamato prima e richiamato adesso a decidere sullo scandalo Serie B, ha affermato: “ho espresso un’opinione che ai tifosi della Ternana farà piacere, ma alle controparti probabilmente no”. Tale affermazione potrebbe equivalere ad una “moral suasion” scadente e comunque di dubbia legittimità nei confronti dei giudici chiamati ad esprimersi venerdì 21 e lunedì 24 settembre: si corre, così facendo, il rischio di disturbare il loro lavoro e condizionare il loro libero convincimento. Tale libero convincimento, secondo noi (che in termini di opportunità possiamo permetterci di esternarlo in quanto parte e non giudice) e secondo un percorso lineare di diritto sportivo, non può prescindere dalle sentenze (non opinioni ma sentenze!) rese dagli organi di giustizia della FIGC in primo e secondo grado. In generale, il Presidente Frattini non pare sufficientemente consapevole dell’importanza dei suoi “tweet”, magari utili a mantenere popolarità, e delle sue dichiarazioni in un momento drammatico del calcio italiano, confuso e sconvolto dal caos conseguente all’attentato alle regole compiuto dalla Lega B prima, incredibilmente e gravemente avallato dal Commissario Fabbricini poi. Il Presidente Frattini dovrebbe sapere che, ad esempio e per rimanere nel confine delle regole del calcio a noi sempre molto care, un arbitro non commenta le sue scelte davanti a telecamere e microfoni. A proposito di urgenza del giudizio, il Presidente Frattini dichiara poi: “in questo caso ritengo che l’urgenza sia talmente forte perché il decreto del Tar Lazio ha bloccato tutte le partite della Serie B, cosa che questa estate non era accaduta” ed ancora “il problema è che qui al momento non si gioca nessuna partita di B; il danno che si sta facendo ai tifosi di tutte le altre 19 squadre che stanno giocando richiede una decisione che va presa assolutamente in fretta”. Tali dichiarazioni sono state successivamente corrette, negando l’evidenza dell’errore che denota insufficiente lucidità, ma non cancellano le nostre domande. Non era forte anche l’urgenza di far rispettare le regole, quando il Presidente Frattini scelse di rinviare tutto? Anzi, non era più forte? Non era forte l’urgenza di collocare cinque società nel campionato d’appartenenza? Non era forte l’urgenza di evitare che il mondo ridesse di una Serie B monca e perennemente sub iudice? Non era forte l’urgenza di tutelare il diritto di centinaia di calciatori, centinaia di persone che lavorano nei club coinvolti e centinaia (di migliaia) di tifosi? Non era forte l’urgenza di tutelare l’organizzazione di un altro campionato professionistico chiamato Serie C, che merita pari tutela rispetto alla B, e quella dei campionati della Lega Nazionale Dilettanti, rinviati? A queste domande si sarebbe potuto rispondere affermativamente e semplicemente, nell’interesse di tutti, con la stessa abbreviazione d’ufficio dei termini annunciata ieri. Per il Presidente Frattini, è quindi urgente soltanto ciò che è caro alle prime 19 delle 22 società di B, non anche ciò che riguarda tutte le altre società professionistiche. Lei, stimato Presidente Frattini, non presiede il Collegio di Garanzia della B ma il Collegio di Garanzia dello Sport. A questo punto, solo l’intervento del Governo può obbligare tutte le parti al rispetto delle regole e rappresentare così l’ancora di salvezza per queste istituzioni calcistiche alla deriva“.